Carlo Barbieri
Dieci piccoli gialli 3
Einaudi Ragazzi
I primi due libri per bambini di Carlo Barbieri, Dieci piccoli gialli 1 e 2, hanno ricevuto il Premio Speciale della Giuria per la sezione ragazzi al Festival Giallo Garda nel 2019 e nel 2021. Non c’è due senza tre. Il protagonista, Francesco, il bambino che tutti chiamavano Ciccio, perché in Sicilia è il diminutivo di Francesco (e l’autore lo sa bene essendo siciliano pure lui), ma forse perché era un po’ anche cicciottello – tradizionale e fortunato incipit di tutte le avventure del sunnominato -, è così diventato un personaggio seriale che i lettori amano rincontrare ogni volta come un vecchio amico di giochi e avventurose indagini. Perché da grande Ciccio vuole diventare commissario di polizia. Il nonno è complice e aiutante come ispettore.
I primi due “casi” sono allegri, giocosi e hanno come scenario il mondo dei bambini. La conclusione della festa di fine anno scolastico è una caccia al tesoro che Ciccio vince grazie alle sue capacità di osservazione, deduzione e intuizione: gli anelli del tronco indicano l’età dell’albero, quindi… Poi durante una gara di pittura fra classi c’è “il giallo del giallo”, cioè la sparizione di un colore, e anche stavolta il nostro fa valere le sue doti guadagnandosi il titolo di “poliziotto della classe”.
I successivi casi, più “tosti”, portano a indagini che si concludono con l’intervento dell’amico commissario Cangemi, ma è Ciccio che svela la soluzione del mistero o indica il colpevole di un misfatto. Si tratti di una truffa ai danni di una compagnia di assicurazioni per un incidente automobilistico o della rapina in una gioielleria dei monili più preziosi custoditi nella cassaforte di cui solo il proprietario e il nipote conoscono la combinazione. In un’altra occasione il piccolo detective aiuta una vicina di casa a trovare le prove per ottenere dall’assicurazione il risarcimento per un furto. Un altro tesoro, questo vero, Ciccio lo trova in un mobile antico, il cosiddetto “monetiere”, il cui funzionamento ha appreso durante una visita d’istruzione a Cefalù. L’autore non manca, infatti, di ricordare, sempre a proposito e con misura, mai con pedanteria, le bellezze della sua terra.
Da 8 anni