Le amiche di sempre – Sue Hincenbergs



Sue Hincenbergs
Le amiche di sempre
Piemme
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Scanzonata e irriverente, questa moderna commedia degli equivoci, dopo una partenza in sordina, decolla sviluppandosi in maniera imprevedibile.

Quale potrebbe essere un motto adatto a questo romanzo? Forse amor omnia vincit, l’amore vince su tutto? Oppure niente è come sembra? A voi scoprirlo.

Quello che è certo è che ognuno dei personaggi nasconde amori e segreti, piccoli o grandi, che basterebbe rivelare, o aver rivelato al momento opportuno, per evitare tragedie oppure…ma questa sarebbe un’altra storia e il romanzo, come accade nella realtà, narra ciò che è stato e ciò che è, non quello che avrebbe potuto essere.

Quattro amici- Larry, Andre, Dave e Hank- con le rispettive mogli- Nancy, Shalisa, Marlene e Pam- si frequentano praticamente da sempre, condividendo momenti belli e brutti. Un investimento sbagliato, proposto da Hank e accettato dagli altri, ha cambiato le loro esistenze, e il loro stile di vita, da quattro anni a questa parte. 

Da lì è partito un percorso a ostacoli: budget familiari ridimensionati, rancori, incomprensioni, dinamiche accettate ma forse mai completamente digerite, tic e abitudini che hanno preso il sopravvento, rendendo inaccettabile la nuova realtà e soffocando gli antichi amori.

Da un lato le mogli considerano con occhi nuovi i difetti dei mariti che pur avevano, a suo tempo, accettato e amato; dall’altro i mariti si sentono obbligati a scelte estreme pur di salvare il salvabile. Ma…niente è come sembra e la morte, accidentale, fortuita, causata da altri (?) di uno dei quattro amici mette in movimento le loro vite, e la loro storia, producendo esiti inimmaginabili.

E qui interviene il barbiere, Hector, nel cui negozio i quattro uomini trascorrono molto tempo e che, per loro, ben presto diventa qualcosa di più.

«Di dove sei originario?» gli chiede un giorno Hank.

«El Salvador.»

«Ma dai. E cosa facevi laggiù?»

«Tutto quel che va fatto.»

E questo è quello che sembra faccia Hector: «Quello che va fatto», nascondendo emozioni, pensieri, paure. Salvaguardando sempre e comunque Brenda, il suo amor, la donna che lo completa, la moglie che lo chiama Hec-toro, la scelta più felice della sua vita.

E sì: Brenda sembra veramente avere una marcia in più e riuscire a dipanare matasse, e cogliere misteri e segreti. 

Quando Hector l’ha incontrata, anni prima, su quella spiaggia di El Salvador, immersa nella lettura di un manuale di criminologia- faceva la volontaria in un rifugio di animali della zona e quello era il suo giorno libero- Hector si era subito convinto di essere di fronte alla donna della sua vita. E con lei, e un amico peloso salvato dal rifugio, Hec-toro emigra in America.

Aveva capito che di tutte le donne che aveva visto sulla spiaggia quel giorno aveva scelto la migliore. La loro vita insieme era cominciata allora. Una vita senza segreti.

Il personaggio più enigmatico e misterioso di tutti sembrerebbe essere Padma Singh, il nuovo capo di Hank e presidente del casinò dove lavorano lui e Dave.

Figlia di una donna influente, boss indiscussa di un imponente ramo della malavita indiana, da sei mesi a questa parte si è ritrovata a gestire il casinò, rilevato dalla società indiana Indo-USA Gaming Inc. che fa, per l’appunto, capo alla madre, la regina della malavita.

I quadretti che a questo punto Sue Hincebergs tratteggia sono veramente irresistibili.

L’incontro-scontro tra quanto Padma percepisce di sé e della realtà che la circonda, e quello che la madre vede e vuole per lei, potrebbe essere tragico se non fosse comico.

A partire dalla percezione e giudizio che Padma ha di Hank, che reputa un idiota, passando attraverso l’idea che lei ha di sé stessa e delle sue capacità manageriali, per concludere con la scelta finale favorita, guarda caso, proprio dall’intervento di Brenda.

Quindi, tutto è bene quel che finisce bene e siamo contenti di scoprire cosa ha creato equivoci e dissapori e vedere che… a voi scoprirlo.

«Se questo libro vi ha fatto ridere» conclude l’autrice, «potete ringraziare mio fratello Bob Gilbert. Mi ha preso in giro praticamente sin dalla nascita, costringendomi ad affinare il mio senso dell’umorismo.»

Questa è sicuramente la cifra dell’intero romanzo: l’ironia benevola e uno sguardo capace di rallegrare la realtà, rendendola, forse, migliore.

Michela Vittorio

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