Il ritratto di una donna con un cappello a falde larghe, una collana di perle e lo sguardo sognante spicca sulla copertina rossa del numero 70 della collana I Bassotti, la biblioteca dei gialli della Polillo editore.
La donna potrebbe essere Laura, la protagonista del giallo della scrittrice americana Vera Caspary. Pubblicato nel 1943 – portato sul grande schermo col titolo Vertigine dal regista Otto Priminger – Laura è un piccolo capolavoro in cui il mistery si mescola al romanzo d’amore.
Ambientato nella New York di inizio anni Quaranta, la protagonista é Laura Hunt. Sicura di sé e indipendente, è uno dei personaggi più riusciti della vasta produzione di narrativa della scrittrice statunitense, sempre attenta all’emancipazione femminile.
Il tenente di polizia Mark McPherson, la vede “morta, con la sua vestaglia di seta azzurra e il sangue che bagnava il bordo del tappeto verde”, mentre è Waldo Lydecker, scrittore amico di Laura, da sempre innamorato di lei, a narrare la storia. Una sera,durante uno dei sopralluoghi in casa della vittima, succede qualcosa che cambia la situazione e i ritmi della narrazione.
La Caspary crea un colpo di scena: dà la parola ai protagonisti. Ognuno racconta così la sua versione dei fatti in un gioco di ricostruzioni che alterna suspense a rivelazioni. Tutto il mistero è pervaso dal sentimento dell’amore che lega i protagonisti, che si rivelerà la chiave di lettura per risolvere l’enigma.