L’artista della fuga



Brad Meltzer
L’artista della fuga
Fazi
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C’è un aereo che precipita appena dopo il decollo da una base militare in Alaska. L’adrenalina è a mille e i sette occupanti del velivolo si preparano all’impatto. Una donna scrive di getto un biglietto e lo ingoia prima di aprire il portellone dell’uscita di sicurezza e lanciarsi appena prima che l’aereo impatti con il terreno e si trasformi in una palla di fuoco.
Quella donna è Nola Brown, quantomeno è quello che i documenti ufficiali sembrano riportare. E’ la verità di tutti, condivisa fino ai più alti livelli del potere, ma c’è una voce fuori dal coro: è quella di Zig, l’imbalsamatore della base di Dover, colui che ricompone i morti giunti dai campi di battaglia di tutto il mondo. Nola Brown è la vittima numero 2.356 ma quella non è la donna che i documenti ufficiali certificano. Nola Brown lui la conosce bene perché anni addietro ha salvato la vita a sua figlia Maggie. La sua convinzione diventa certezza quando durante l’autopsia trova nello stomaco della donna lanciatasi dall’aereo un biglietto indirizzato proprio a Nola, l’originale:
“Nola, avevi ragione. Continua a scappare.”
E’ un caso delicato perché su quell’aereo oltre a Nola c’erano altri passeggeri, tra questi un amico intimo del Presidente degli Stati Uniti, il bibliotecario del Congresso, Nelson Rookstool. E’ un’indagine complicata perché le indagini fin da subito dimostrano che non si è trattato di un incidente casuale: l’aereo precipitato è stato sabotato.
E’ un romanzo davvero sorprendente quello di Brad Meltzer. Una trama ben congegnata che l’autore sa trasmettere nel migliore dei modi, con ambientazioni che si spostano dagli alberi innevati dell’Alaska fino alla Virginia e con un’atmosfera che, a tratti, riprende le migliori interpretazioni letterarie in tema di spionaggio e che fa rivivere sempre in tema di atmosfera e per gli amanti del cinema, il filmone “Codice d’Onore” (quello con protagonisti Tom Cruise, Demi Moore e Jack Nicholson per intenderci).
Nola Brown è un’artista di residenza, una pittrice mandata a ritrarre anche situazioni pericolose in zone di guerra. Zig è un imbalsamatore, tra i migliori alle dipendenze dell’esercito. Poi c’è Houdini, l’operazione Bluebook e tre accompagnatori del bibliotecario del Congresso morti sull’aereo che risulterebbero defunti alla fine dell’Ottocento. L’artista della fuga è un romanzo di spie, sotterfugi e illusionismi. Trecento pagine di un thriller davvero con i fiocchi.

Marco Zanoni

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