La signora delle spie – Mai fidarsi delle apparenze
Che bel posto il Maine! Boschi, riserve naturali, ruscelli, case accoglienti e una popolazione che in altri stati americani sono soliti definire benestante.
Il Maine è un rifugio per scrittori in cerca di ispirazione e per scrittori solo ricchi che ci vanno ad abitare per qualche mese all’anno esclusivamente per darsi “un tono”. È il classico posto “per ricchi” e quindi, perché non andarsi a rifugiare proprio in una delle sue tranquille e pittoresche cittadine quando si è una ex spia un po’ più in là con gli anni.
Maggie lo fa, decidendo di condurre una beata e tranquilla vita da pensionata con un orto, delle galline e qualche vicino da biasimare. E i tempi dell’Operazione Cyrano che la vedeva, insieme alla sua squadra di colleghi, tra le agenti più attive e intuitive della Cia le sembrano lontanissimi.
Il fatto è che quando si è stati una spia come Maggie il “passato non muore mai”, come insegna la migliore filmografia di genere e l’anziana abitante della cittadina del Maine si ritrova con un cadavere in bella mostra nel vialetto di casa. Un cadavere che a lei personalmente pare più un chiaro messaggio di minaccia. Un messaggio che davvero non può ignorare!
Da questo momento in poi, il set del romanzo cambia completamente ambientazione e i ciak così come le scene si susseguono tra posti esotici e tranquilli laghi italiani. Maggie è ritornata al lavoro di sempre e accanto ha ancora la sua squadra, ora, deve solo capire chi diamine ha riaperto il protocollo Cyrano e perché?
Tess Gerritsen è un capolavoro di autrice e confeziona un giallo dal sapore di spy che definirlo godibile non gli farebbe neanche lontanamente onore. La signora delle spie è arte e può essere catalogata in quei romanzi di genere che anche a distanza di anni restano ben impressi nella mente del lettore per l’infinita ricchezza dei particolari, per le incredibili ambientazioni, per l’originalità e la flessibilità dei personaggi e per una scrittura precisa e approssimativamente ironica.
Ma prima di tutto doveva scoprire chi la volesse morta. Sfortunatamente era un questionario a risposta multipla. Aveva ipotizzato che fossero i russi, ora però non ne era più certa. Quando fai infuriare più fazioni, finisci per avere più nemici.
Maggie è la spia che nessuno si aspetta in azione e il risultato finale è un viaggio tra posti che magari si è sempre voluto visitare, tra case di pensionati del Maine che nascondono pistole e armi che ancora sanno usare benissimo, tra segreti di una delle Agenzie più infiltrate al mondo e tra pagine di pura lettura di piacere.
Certo, non siamo di fronte al “giallo di Natale” per eccellenza ma come regalo sicuramente non sarà restituito…pertanto, un pensierino fatecelo.