Sono finito in un quadro di Hopper e non riesco più ad uscirne. È così che ritroviamo il commissario Flavio Bertone, il personaggio di Fabio Bussotti che abbiamo imparato a conoscere nei suoi libri precedenti.
Con La Ragazza di Hopper (Mincione edizione) siamo al settimo caso del commissario e lo troviamo cambiato, anche lui ha vissuto i due anni di pandemia e questo periodo di isolamento ed incertezza ha avuto degli effetti sul personaggio.
Nel romanzo ritroviamo la passione per l’arte dell’autore, in questo caso per la pittura di Edward Hopper, maestro del realismo americano. Viviamo in parallelo due storie, le vite di due sconosciute. Bertone a Roma scopre il cadavere di una donna bellissima, una cameriera di origine rumena ritrovata in una stanza dell’albergo Massimo D’Azeglio. È un edificio accanto al quale sarete passati centinaia di volte se avete passeggiato nei dintorni della Stazione Termini. La dona si chiama Nora Rednic.
Uno dei fedeli collaboratori di Bertone, Antonio Pizzo, rivede nella scena del crimine i particolari di un quadro che ha visto con la moglie nel museo Thyssen-Bornemisza: Hotel Room di Edward Hopper (1931). I colori, la stanza, la posizione degli oggetti e la luce, tutto dà l’impressione di trovarsi in quel dipinto. Da questo dettaglio inizieranno ad intessersi le trame dei due racconti surreali e paralleli uniti in questo caso. Ma cosa può avere in comune la figura della donna nel quadro con la Nora su cui indaga il commissario?
Bertone sarà disposto a tutto pur di scoprirlo e seguirà il filo passo dopo passo, con pazienza. Lo farà come sempre con la sua squadra, gli saranno accanto Cacace, Pizzo, Saggioro e Borgonovo. Dovrà anche reincontrare una sua vecchia amante Mafalda Moraes, professoressa d’arte e direttrice del museo Whitney Museum di New York.
Quello che rende il romanzo interessante è il suo puntare su personaggi imperfetti. Bertone non è un super uomo, non è l’investigatore che sa già tutto dal principio della storia e non ti può dare lezioni di vita. Certo è più riflessivo rispetto al passato, ma scopre la storia con te, vedi quello che vede lui. Anzi tu puoi seguire l’evolvere delle due storie mentre lui ha una visione solo del presente. Come Hopper ritraeva persone reali in luoghi reali, anche Bussotti descrive uomini e donne che potresti conoscere.