Un tragico omicidio oscura i festeggiamenti patronali di Verona: Carlo Bonfati, ricco industriale che ha rimesso in sesto le sorti di un’azienda del territorio, viene ritrovato assassinato. A indagare sul caso accorre il commissario Giovanni Russo, che deve vedersela, oltre che con l’assassino, con una precaria situazione familiare, segnata dalla depressione della moglie Claire, un tempo brillante giornalista. Prima di morire, Bonfati si era recato da una cartomante, la giovane Ambra, che aveva visto nubi nere addensarsi su di lui.
Con l’evolversi dell’inchiesta, il commissario e la sua squadra scopriranno numerose ombre, all’interno della vita familiare della vittima e nel suo passato. Ma nei gialli le cose non sono mai come appaiono…
La ragazza dei tarocchi è un romanzo che tocca diversi sottogeneri del crime: giallo psicologico, giallo a scatole cinesi, giallo con intense sfumature noir. L’autrice ci conduce in una Verona ambigua, in bilico tra i festeggiamenti per il santo patrono e scabrosi segreti familiari pertinacemente occultati, come ambigui, ricchi di chiaroscuri, sono i personaggi: il lettore non si fidi della prima impressione, il malvagio si nasconde dietro la giovialità del buono, come il cinico dimostrerà di non esserlo affatto.
Nonostante l’investigatore e la vittima siano maschi, il romanzo è ricco di personaggi femminili, come Ambra, enigmatica e tormentata, Veronica, moglie algida eppure infelice, Claire, la consorte del commissario, forse la figura più sfuggente, avvolta nel vuoto della depressione che le concede però sprazzi di energia e vitalità, in cui si intuisce la donna di grande intelligenza e fascino che ha fatto innamorare di sé il commissario.
Intorno a loro, si agita il mondo variegato della provincia italiana, fatto di onesti e scrupolosi servitori dello stato e di potenti che si tutelano l’un l’altro; di segreti scabrosi che molti sanno e tutti tacciono; di giovinezze solitarie che possono smarrirsi ma anche redimersi.
Il finale, con i continui ribaltamenti e colpi di scena, terrà in tensione il lettore fino all’ultima parola dell’ultima pagina.