Gli scrittori in generale contano ancora qualcosa?
Se lo chiede Gerry Andersen, maturo scrittore di Baltimora con tre matrimoni falliti alle spalle, che ha conosciuto il successo grazie al romanzo La ragazza dei sogni che lo ha lanciato nell’Olimpo dei romanzieri di culto, superpagati e corteggiati dagli editori. Protagonista del suo best-seller internazionale è Aubrey, una seducente e disinibita ragazza che in molti vorrebbero fosse reale, ma Gerry ha sempre frustrato tali morbose curiosità ribadendo che Aubrey è soltanto frutto della sua fantasia.
Gerry è pressato dal suo agente, Thiru Vignarajah, affinché scriva un nuovo romanzo, ma anche lui sperimenta il blocco dello scrittore. Dopo avere venduto il suo appartamento a New York, si è trasferito a Baltimora, dove ha comprato casa per assistere la madre che negli ultimi mesi di vita era voluta tornare nella città dov’era nata. Il nuovo lussuoso appartamento di Gerry Andersen che presenta la zona giorno al secondo piano e le camere da letto di sotto, sarà la location dove si svolgerà pressoché tutto il romanzo, intervallato dai continui flashback del protagonista.
Proprio in quell’appartamento infatti Gerry, dopo una rovinosa caduta che gli ha provocato particolari fratture, vivrà costretto a letto, assistito da Victoria, la sua assistente personale, efficiente ma fredda e distante, e da Aileen, infermiera professionalmente molto valida ma donna sciatta e senza troppe pretese. Ed è tra quelle mura che cominceranno i guai di Gerry, impossibilitato a muoversi e totalmente dipendente dalle due donne. E se qualcuno a questo punto intravedesse dei chiari riferimenti a Paul Sheldon, lo scrittore protagonista di Misery di Stephen King, sappia che la stessa autrice, Laura Lippman, nelle note finali chiarisce: “Negli ultimi anni ho iniziato a riaprire libri a me cari, cercando di capire come portare avanti le conversazioni che avevo iniziato nella mia testa. Ovviamente, un’influenza è stata Misery di Stephen King, ma anche Zuckerman scatenato di Philip Roth e A Novel Called Heritage di Margaret Mitchell Dukore.”
Gerry Andersen, intontito dai medicinali, passa le giornate tornando con la mente a momenti della propria vita che ci faranno conoscere il suo vissuto, e teme che possa restare anche lui vittima di demenza, come la madre. Mentre continua a prendere tempo col suo agente letterario che lo pressa per avere al più presto un nuovo romanzo, torna a farsi viva anche la sua ex, Margot, bellissima ed esosa, che avanza richieste, ma Gerry non ha alcuna intenzione di esaudirle. Una notte, mentre l’infermiera sonnecchia, Gerry riceve una strana telefonata. Dall’altra parte una voce di donna giovane. Dice di essere Audrey, la protagonista del suo best-seller, La ragazza dei sogni.
Nessuno ovviamente gli crede, ma Aubrey continuerà perseguitarlo con telefonate di cui non rimane traccia e perfino con una lettera, anch’essa scomparsa. Verità o fantasia? Incubi indotti dai farmaci o anche Gerry rischia di diventare vittima di demenza come la madre?
Poi, dopo un’inquietante visita notturna, l’ambiguità divora Gerry. Lui sa che fosse la vera Aubrey a perseguitarlo e si venisse a sapere, sarebbe rovinato come scrittore, ché gli scheletri nell’armadio non ce l’hanno gli altri, anche gli scrittori di successo nascondono segreti che mai vorrebbero fossero rivelati. E sarà in questo crescendo di tensione che una mano assassina farà la sua comparsa fino e trascinerà il lettore verso il finale dove ogni cosa troverà la sua spiegazione.
Laura Lippman è considerata tra le migliori crime novelist degli ultimi anni, ha vinto numerosi premi dedicati ai suoi romanzi gialli e polizieschi, tra cui l’Edgar Award, l’Anthony Award, l’Agatha Award, il Nero Wolfe Award.
Il suo segreto?
L’unica cosa che devi fare come scrittore – ha detto – è creare personaggi a cui i lettori tengano, non tanto, necessariamente, che piacciano o amino, ma siano interessati e a cui tengano e vogliono vedere come reagiranno alle cose . Se lo fai, non devi preoccuparti che i lettori capiscano chi è stato, qual è la grande sorpresa, cosa sta succedendo.”
E di questo romanzo ha detto: “Se volete giocare a indovinare chi è Gerry Andersen, guardate la foto dell’autore di questo libro. Abbiamo circa la stessa età, siamo creature di Baltimora, forgiate da molte piccole esperienze comuni anche se da nessuna di quelle grandi. Questo è un libro su quello che succede dentro la mente di uno scrittore ed è, a mio parere, il mio primo romanzo horror.”