Il settembre del 1596 si annuncia come un periodo fosco per la città di Mantova e la casata dei Gonzaga. La sparizione della mummia del Passerino è di cattivo auspicio, perché, secondo un astrologo, ciò comporterebbe la fine del dominio ducale. In più la famiglia Gonzaga subisce continui agguati e il contabile di corte viene ucciso. Chi c’è dietro tutto questo? L’unico in grado di scoprirlo è il capitano di giustizia Biagio dell’Orso, alle prese anche con la sua amata Rosa, venuta a conoscenza di qualcosa che l’ha resa furibonda. Come se ciò non bastasse, Biagio subisce persino l’onta del carcere, dove rischia di essere ucciso da tre loschi figuri incaricati di fargli la pelle.
La profezia dei Gonzaga è il quinto romanzo di Tiziana Silvestrin incentrato sulla figura del capitano di giustizia mantovano. Ritroviamo vari personaggi ormai familiari, dal consigliere Marcello Donati al bargello Giò Morisco, per arrivare al duca Vincenzo Gonzaga e alla sua corte. Torna anche Ariel Colorni, illusionista-imbroglione che si caccia spesso nei guai, per poi chiedere aiuto a Biagio. Accanto a lui la bella figlia Estella, che nel romanzo assume un ruolo rilevante e viene inviata in missione a Praga come spia. Sullo sfondo appaiono le alleanze e i tradimenti fra le varie dinastie europee, mentre è in preparazione una nuova crociata contro i Turchi in Ungheria. Ancora una volta l’autrice mostra tutta la sua competenza e la conoscenza della storia, frutto di accurate ricerche. Giostrandosi sapientemente fra realtà e fantasia, personaggi esistiti e non, Tiziana Silvestrin porta a termine la sua quinta fatica letteraria, che, fortunatamente per noi lettori, non sarà l’ultima, come lasciano intuire le righe finali del romanzo.
La profezia dei Gonzaga
Massimo Ricciuti