Il sito www.lagiustiziadiPulcinella.it funziona a pieno ritmo, indirizzando alla questura centrale o alla prefettura, i mancati interventi di polizia e carabinieri contro la criminalità, e fornendone precisi riscontri ai giornali, stampati e web, e alle Tv. Perché il Pulcinella di Torre è un moderno burattino, ma anche una specie di Batman, un supereroe napoletano, considerato però il pericolo pubblico numero uno da chi prevarica gli onesti e i diseredati e da coloro che pensano di asservire il mondo ai propri fini. Insomma Questo Pulcinella è un personaggio in carne e ossa ma anche un bravo tuttofare, esperto d’arti marziali e hacker abilissimo che sa usare al meglio i computer e tutta la moderna tecnologia e che però, per non farsi riconoscere, porta la maschera di cuoio con il naso a becco di Pulcinella. E, come un inafferrabile giocoliere, salta, scherza, attacca, colpisce, ed è in grado, lui con pochi alleati, di tenere sotto controllo e proteggere l’intero quartiere Sanità, un realistico microcosmo umano con le sue telecamere monitorizzate da un’apparecchiatura all’avanguardia celata nel segreto di un bunker nel sottosuolo napoletano. E dunque un uomo pericolosissimo, inviso alla camorra e al potere occulto. Un ostacolo da eliminare a ogni costo.
Pertanto, in La Giustizia di Pulcinella, il nostro pseudo burattino partenopeo è costretto ad allontanarsi dalla sua città, andare a Roma e introdursi nell’Archivio Vaticano, dove si celano millenari segreti, per cogliere di sorpresa e catturare Costanzo Filangieri De Candida, vescovo di Napoli, responsabile delle orrende torture inflitte a don Andrea, il suo amico prete, uno dei pochissimi che conosce la sua vera identità. E, anche se don Andrea non ha ceduto alla tortura, il vescovo può sapere chi sta dietro al turpe disegno teso ad annientare la sua opera.
Perché Pulcinella deve fermare a ogni costo il Muto, lo spaventoso gigante incappucciato, un orrendo e spietato assassino che miete vittime nel rione Sanità, componendo con il cadaveri martoriati messaggi incomprensibili e lasciando sempre, scritta con il loro sangue, una precisa sfida rivolta a Pulcinella. Poi, se non bastasse, deve battersi contro il Club, la potente congrega internazionale di milionari alleata alla camorra e rappresentata in Italia dall’olandese Austin van Veldeken. Il Club che, dopo la cruenta dipartita di Fulco Filangieri De Candida ad opera di Pulcinella, deve eleggere un nuovo Primo Responsabile per Napoli. Una posizione che fa gola anche a Rossella Spina, la boss del clan degli Arrevotati.
Stavolta l’attacco, organizzato dai nemici di Pulcinella, è duro e fatale e colpisce crudelmente anche quanto a lui più caro, tanto che persino il suo rione, il rione di Sanità, in preda al terrore, sembra volersi rivoltare contro di lui…
Riuscirà lo stesso a far trionfare la sua giustizia contro tutto e tutti?
Il male esercitato dalle lobby di potere è il nemico numero uno di questa straordinario personaggio napoletano che trasuda umanità e nasconde nella sua straordinaria follia la fame di giustizia di chi è stanco di sopportare i soprusi e incapace di adattarsi alla violenza dei boss e ai vizi di certa politica .
Complimenti a Sabot Age per aver aggiunto la freccia di Massimo Torre al loro arco e grazie a lui per questo poetico terzo romanzo che viene dopo: Chi ha paura di Pulcinella e Uccidete Pulcinella.
Un romanzo per palati raffinati e che prosegue la bella favola della maschera che sa parlare al cuore e alla coscienza di chi voglia capire.
Massimo Torre è nato a Napoli nel 1958. Vive a Roma. Sceneggiatore di film e serie televisive di successo, fa parte della giuria del Premio Solinas, il più prestigioso premio di sceneggiatura italiano. Per le Edizioni E/O ha pubblicato nel 2014 Chi ha paura di Pulcinella? e nel 2015 Uccidete Pulcinella.