Seconda tappa del blogtour.
Dopo Il giallista, dove Karin Slaughter ha raccontato il suo libro, ecco il resoconto ufficioso dell’incontro di Milanonera con Karin Slaughter a Amsterdam in una calda giornata dello scorso  giugno…
Se siete appassionati di gialli e thriller avete sicuramente letto almeno uno dei suoi libri. Se non l’avete ancora fatto, potete e dovete rimediare al più presto perché Karin Slaughter è una delle regine del crime writing internazionale.
La sua carriera, iniziata nel 2001 con  La morte è cieca (Blindsighted), conta ad oggi 16 libri pubblicati e tradotti in 36 lingue per un totale di 35 milioni di copie vendute, senza contare i premi vinti e le nomination ottenute.
Avere l’occasione di volare ad Amsterdam per intervistarla in anteprima per l’uscita del suo The good daughter, la figlia modello, è stato un enorme regalo.
Se già conoscevo e apprezzavo i suoi libri, in una calda giornata di giugno ho conosciuto una donna estremamente simpatica e disponibile.
Il primo incontro è stato nella hall dell’albergo che la ospitava e nel quale si aggirava anche Jude Law, che però ho mancato.
Quel primo appuntamento era riservato al giornalista del Corriere della Sera, io in quel momento ero lì solo per ascoltare, il mio momento sarebbe arrivato nel pomeriggio.
Jeans, scarpe da tennis e un maglione scuro. Bionda, occhi azzurri, niente trucco e un bicchiere d’acqua naturale in mano: la regina del thriller si presenta così, disponibile e alla mano, dice di essere un po’ provata dal viaggio e dalle interviste precedenti. Immagino che in fondo si trovi a ripetere sempre le stesse cose, ma fa parte del gioco e lei gioca alla grande, sempre.
Appare riservata, forse anche timida, ma non si tira indietro e non si nasconde. A domanda risponde sempre con sincerità e chiarezza.
La sensazione è quella di una donna energica, determinata, sicura. Quell’energia e determinazione che anni fa le hanno fatto abbandonare il lavoro per dedicarsi alla scrittura, perché sentiva che quello era ciò che voleva fare.
Otto anni prima di riuscire, prima di vincere la sfida. Sfida che lei lancia a ogni nuovo romanzo, perché ama cambiare, percorrere nuove strade, non vuole adagiarsi e riproporre sempre lo stesso libro perché ha avuto successo.
Studia, si informa, ha anche partecipato a un’autopsia per riuscire a capire meglio ciò che descrive nei suoi libri: non la tecnica, ma il sentimento
E’ simpatica Karin, è una donna dotata di grande ironia e ha questo modo particolare di fare le battute: le dice serissima, infilandole nel discorso e spiazzando l’interlocutore.
Seguitela nei suoi live su Facebook, ne apprezzerete la spontaneità e il guizzo ironico.
Ci sono blogger olandesi, finlandesi e danesi e poi ci sono io, che approfitto di ogni momento di indecisione delle altre per fare le mie domande.Averla a disposizione è un’occasione da non perdere.
http://www.milanonera.com/karin-slaughter-si-racconta-milanonera/
Quello che lì non troverete sono le mie chiacchiere con lei. Abbiamo parlato di scarpe, le piacevano le mie, e di gatti, ci siamo mostrate i cellulari con i video dei nostri mici. Le ho regalato la borsa di Milanonera e sembrava veramente contenta dato che  mi ha detto che ne fa collezione. Ha firmato tutti i libri che ci eravamo portati, ha posato per tutte le foto che le abbiamo chiesto e ha registrato i video.  Il tutto condito da chiacchiere varie. Si è persino  preoccupata perché non avevamo mangiato nulla del buffet gentilmente offerto dai padroni di casa. È stato come passare un pomeriggio con un’amica.
In America e nel Nord Europa lo hanno letto in estate, dove ha raggiunto i vertici delle classifiche, da noi arriva ora: Â esce il 9 novembre non perdetelo!!!!
Karin Slaughter
HarperCollins
Dal 9 novembre