Il nuovo romanzo di Donato Carrisi è caratterizzato da una frase ricorrente ed autorevole: “la nostra mente è molto più potente della nostra coscienza”. La casa senza ricordi rappresenta un nuovo capitolo con protagonista principale Pietro Gerber, l’addormentatore di bambini già noto ai più per La casa delle voci.
“C’è un posto dentro di noi, remoto e sconosciuto. Gli ipnotisti lo chiamano la stanza perduta. Nessuno sa esattamente dove si trovi e come ci si arrivi. È una specie di ripostiglio dove negli anni accantoniamo tutto ciò che non ci piace di noi stessi o le scorie del nostro inconscio. Di solito, le cose più segrete che, a volte, perfino noi ignoriamo o ci rifiutiamo di vedere. Gli istinti impuri, i pensieri reconditi, le paure inesplorate, i desideri più aberranti. La stanza perduta è un luogo senza uscita”.
La casa senza ricordi è la storia di un bambino senza memoria che viene ritrovato in un bosco, nei confronti del quale è necessario l’intervento di un ipnotista per capire l’origine delle vicende in cui dice di essere stato coinvolto insieme alla madre. Protagonista indiscussa della narrazione è la mente umana e le sue capacità di manipolare la coscienza. Per le numerose incongruenze e gli enigmi che caratterizzano la vicenda, Pietro Gerber è convinto che il bambino non sia sincero e che la confessione di un presunto grave omicidio da lui stesso commesso rappresenti solo una bugia dietro cui si nascondono verità più articolate e complesse. Gerber si dimostra ben presto determinato a scoprire quali ombre si celano dietro il piccolo Nikolin, che sarà coinvolto in una serie di sedute di ipnosi dove la coscienza del bambino rivelerà una storia ben diversa dalla versione originale. La narrazione sotto forma di corsa contro il tempo mescola indistintamente vittime e carnefici, verità e bugie, inganni e realtà generando un apparente caos dove nulla è come sembra e le azioni non sono mai compiute per caso dai vari protagonisti che si susseguono all’interno della trama. Il lettore imparerà a capire che il potere dei bambini di autoripararsi è spesso apparente, che evitare il ricordo non è più frutto di un compromesso ma un vero e proprio esercizio di sopravvivenza e che comunque prima o poi il fantasma che abita in noi farà sentire la propria esistenza. La casa senza ricordi è una potente narrazione delle capacità della mente umana e sulla possibilità di manipolazione della coscienza, una storia che viaggia sul filo tra psicologia e suspence, che tesse una trama dove niente è come appare, dove il passato si avvolge al presente all’interno in una intricata matassa difficile da sbrogliare. In questo ultimo romanzo è palese la capacità di Carrisi di costruire storie complesse e ipnotiche, la complessità di quello che il lettore legge va ben oltre la trama, l’autore si spinge sempre di più nel misterioso e vasto mondo della coscienza e dell’inconscio, alternando con efficacia la rappresentazione di quello che appare e di quello che è, trasmettendo al lettore la sensazione che affrontando l’inconscio umano anche la volontà sia plasmabile. I protagonisti disegnati da Carrisi possono essere buoni o cattivi, agire tra realtà e finzione, vestire i panni dell’ipnotista o dell’affabulatore ma tutti hanno un unico scopo: disorientare abilmente il lettore in un inganno senza fine che lascia tutto in sospeso, come in un viaggio senza ritorno.
La casa senza ricordi – Donato Carrisi
Gianluca iaccarino