Il silenzio dell’acqua-Il prezzo da pagare
In libreria dal primo dicembre, “Il silenzio dell’acqua/Il prezzo da pagare” scritto da Adriano Barone, è un romanzo adrenalinico ispirato all’omonima serie televisiva Mediaset con interpreti principali Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti, diretta da Pier Belloni e creata da Jean Ludwigg e Leonardo Valenti.
Il romanzo, pubblicato in contemporanea con l’arrivo in tivù della seconda stagione della serie che ha totalizzato record di ascolti, comincia dove finiva la prima stagione, col vicequestore Andrea Baldini che coadiuvato dai colleghi Dino Marinelli e Luisa Ferrari, indagava sulla scomparsa di una ragazza, Laura Mancini. A fine stagione si scopre che la giovanissima Laura era stata brutalmente assassinata da Grazia Livon, sua buona amica e anche lei minorenne.
Il romanzo di Barone prende abbrivio proprio dal processo che vede Grazia sul banco degli accusati quale unica imputata dell’assassinio di Laura.
Il vicequestore Andrea Baldini ha il merito di aver incastrato la giovane ma odia i tribunali, non ha molta fiducia nei codici scritti dagli uomini né nell’applicazione della legge. Sa bene che in un’aula di tribunale non conta la verità dei fatti, ma solo quella che si può provare. La verità giudiziaria è cosa ben diversa dalla verità sostanziale. I suoi timori risultano profetici quando Grazia sconvolgerà l’apertura dell’udienza con una dichiarazione spontanea di cui nulla anticipiamo per non togliere al lettore il piacere della lettura.
Una dichiarazione che manderà su tutte le furie Luisa Ferrari, poliziotta istintiva e punta di diamante della squadra omicidi della Mobile di Trieste. Luisa non crede a una sola parola di Grazia Livon, ma il vicequestore, che pure apprezza la tenacia e l’istintiva intransigenza della collega, non riesce a convincersi che la ragazza possa essere così diabolica.
Grazia Livon intanto viene internata a San Federico, una moderna struttura psichiatrica dotata di un’ala predisposta per casi come il suo, con sbarre alla finestra e porta blindata. E viene affidata alla sorveglianza continua dell’agente penitenziario, Domenico Pollutri, giovane e calabrese, alla sua prima esperienza con quel genere di sorveglianza. Ma a Grazia non sfuggirà come Domenico la guarda quando si spoglia e metterà in atto subdole tecniche di seduzione che mostra di conoscere bene.
Intanto una serie di incidenti e terribili delitti torna a sconvolgere Castel Marciano.
Chi c’è dietro al nuovo incubo? Andrea e Luisa torneranno a indagare con le consuete differenze di metodo, di temperamento, di filosofia di vita. Anche l’ambientazione del romanzo rimane fedele alla serie, ovvero l’immaginaria location di Castel Marciano che non si trova su alcuna cartina geografica, ma i locali non avranno difficoltà a riconoscere luoghi e borghi della provincia triestina.
L’autore, Adriano Barone, che ha già dato alle stampe diverse graphic novel, raccolte di racconti e romanzi, è assai abile a regalarci una storia scritta in maniera magistrale e sa tirare le fila della trama, rendendo assai scorrevole e godibile la lettura. Non ci sono colpi di scena a scadenza prestabilita, né investigatori duri e puri. Ognuno ha i suoi fantasmi da tenere a bada, i propri segreti, gli angoli bui dove ragione e sentimento fanno a pugni ogni giorno con la follia. Ed è in quel campo che l’autore mostra la sua perizia nel regalarci pennellate di vivacità introspettiva, capaci di stemperare nella credibilità d’ordinaria follia gli orrori quotidiani partoriti dalla nostra civilissima e opulenta società moderna.