Brenno Sandrelli è un perito assicurativo che, non completamente soddisfatto del suo impiego, si occupa anche di piccole indagini private. Basta ascoltare il pensiero di Brenno per capire quanto la sua vita gli risulti insignificante e noiosa: “se avessi dovuto invece scegliere una metafora della mia attuale esistenza, avrei adottato quella di una goccia d’acqua che scivola lungo un vetro, senza altra direzione che il bordo e,
infine, il nulla”.
Pur non potendosi definire un vero e proprio detective privato, dato che i suoi clienti abituali sono mogli e mariti dai partner fedifraghi alla ricerca di prove definitive dell’infedeltà dei coniugi, Brenno ha una propensione atavica per il mistero e per gli intrighi da svelare. E sembra quasi che siano i guai a inseguirlo, nonostante i suoi continui tentativi di rimanerne lontano. E infatti Brenno pensa: “desideravo una prospettiva che non fosse la reiterazione all’infinito di atti automatici e insignificanti”. Ed è proprio questo suo opporsi alla noia, questo suo desiderio di sfidare la vita, a cacciarlo sempre in un mare di guai.
Ma Brenno, mentre si gode in diretta lo spettacolo erotico che la moglie di un suo cliente offre inconsapevolmente, assiste a una scena che si inchioderà irreparabilmente nella sua mente. Ciò che ha visto di sfuggita e del tutto casualmente lo sconvolge in maniera così prepotente che non riuscirà più a smettere di pensarci. Dalla finestra del palazzo di fronte, Brenno intravede la figura di una ragazzina spaventata, semi nuda, che due uomini stanno molestando. Si tratta solo del frutto della sua fervida immaginazione o quella scena terrificante è davvero avvenuta? Brenno non sa rispondersi, poiché le tendine hanno coperto quasi subito la visuale e lui non è più riuscito ad appurare che la sua non fosse stata solo un’illusione a luci rosse.
Lo pseudo detective non riuscirà a voltare le spalle a quell’inquietante e tremenda visione e cadrà in tentazione: deciderà di mettersi sulle tracce di una banda di delinquenti che non hanno alcuna intenzione di lasciare testimoni. Non ha la più pallida idea del guaio in cui si sta cacciando e delle conseguenze che la sua curiosità e il suo senso di giustizia comporteranno. Ne sottovaluta l’entità e, inizialmente, agisce d’istinto: sono proprio le
sue prime mosse a destare un vespaio che gli procurerà una serie di nemici e di guai che non aveva assolutamente previsto. “È il solito discorso: meglio un paradiso umido o un inferno perfetto?”
Ma come potrebbe Brenno, uomo di sani principi, innamorato di una moglie che sembra vivere una vita parallela e indifferente a quella di coppia, come potrebbe Brenno voltare le spalle a una ragazzina in pericolo? E cosa c’entra la malavita in questa storia ricca di intrighi e di giochi d’astuzia?
Nessuno dei personaggi sembra possedere un’anima linda, a parte il detective Brenno. Tutti sono coinvolti in questo complicato gioco dalle regole quanto mai pericolose.
Il primo inganno di Riccardo Landini, edito da Centoautori, è un romanzo affascinante, in cui i colpi di scena e le sorprese non finiscono mai, fino all’ultimissima pagina. La narrazione è scandita da una miriade di eventi che arricchiscono la trama, rendendola fitta e ricca di suspance.
Landini ci regala un ottimo giallo, da portare sotto l’ombrellone e gustare appieno in quest’estate rovente.
Il primo inganno
Federica Bruno