Con “Il giallo di via Poma” Massimo Lugli e Antonio Del Greco raccontano in modo romanzato, ma seguendo il filo delle indagini, uno dei delitti più brutali accaduti in Italia, e rimasto insoluto: l’omicidio di Simonetta Cesaroni.
Il prossimo mese ricorrono i trent’anni da quel delitto, e trent’anni sono tanti, se non fosse che quel delitto è rimasto scolpito nel cuore degli italiani. In parte per la giovanissima età della vittima, una ragazza tranquilla, come poteva essere la figlia della vicina di casa o la collega d’ufficio. In parte anche perché si sono susseguiti molti colpi di scena nelle indagini e anche molti presunti colpevoli, poi assolti o giudicati estranei.
Il romanzo segue con ritmo serrato l’ondivaga ricerca di un colpevole, e si affida, come sempre nei romanzi di questa coppia di autori, a due voci nella narrazione: quella della polizia, nella figura di Tommaso Elleni, vicequestore della sezione omicidi, e la voce della stampa, nella figura di Marco Scalesi, cronista di nera della “Repubblica”.
Fin dall’inizio le indagini risultavano complesse a causa di due fattori: il luogo, un grande palazzo anonimo con decine di inquilini, e il fattore tempo: l’omicidio è avvenuto il 7 agosto, quando tutta Roma era deserta, tutti erano in vacanza e risultava impossibile trovare testimoni.
I primi a essere interrogati sono infatti il portiere e sua moglie, che daranno risposte vaghe e contraddittorie. Lo stesso metodo di ricerca della polizia non è quello dei RIS attuali e quindi qualche errore può essere stato commesso. Penso ad esempio all’episodio in cui il vicequestore capisce che l’impronta di una suola insanguinata su un muro, è stata lasciata involontariamente proprio da un suo sottoposto.
Per capire come già lavoravano sugli omicidi i poliziotti americani rispetto ai nostri, è molto divertente il racconto dello stesso vicequestore, invitato a Quantico per un corso di aggiornamento, e costretto poi ad accettare l’amicizia e l’ospitalità molto “alcolica” dei suoi colleghi americani.
Il lettore segue le indagini rendendosi conto in prima persona che la volontà di arrestare il colpevole c’era sicuramente, ma troppi silenzi, mezze verità, innocenti finiti in carcere, hanno finito per rendere la vicenda sempre più intricata.
Ho presente come fosse ieri, una foto, pubblicata in prima pagina su un giornale, di Simonetta Cesaroni sdraiata in spiaggia: era il delitto dell’estate. Ma per me, che ero al mare come lei in quella foto, è stato l’interesse e il dispiacere insieme nel seguire per anni delle indagini che non hanno portato a identificare il colpevole.
Non so se ci sarà qualche “miracolo” come è successo nelle indagini sull’omicidio della contessa dell’Olgiata, avvenuto l’anno successivo. Indagini che si sono concluse con l’assassino identificato sia grazie alle prove del DNA sia grazie alla testardaggine del marito della contessa.
“Il giallo di via Poma” racchiude in effetti un eclatante colpo di scena, che potrebbe modificare la storia, ma non racconto nulla per non fare spoiler. Lascio a voi tutto il piacere della lettura di questo avvincente giallo.
Il giallo di via Poma – Massimo Lugli, Antonio Del Greco
Raffaella Bianchi