L’Italia rinascimentale è stata ed è fucina di romanzi e I Delitti delle sette virtù di Matteo Di Giulio che ci accompagna nella Firenze della fine del Quattrocento rispetta puntualmente le regole canoniche di ambientazione. La cornice è d’epoca, senza pericolose sbavature . Nelle sue pagine, al fianco di personaggi di fantasia che movimentano la scena, incontriamo personaggi reali quali il geniale Pico della Mirandola, Girolamo Savonarola “demoniaco frate” e i suoi seguaci , il mollaccione Piero de’ Medici figlio di Lorenzo e Carlo VIII, il re di Francia che ambiva a conquistare l’Italia. Il tutto accompagnato da una buona dose di mistero, congiure, delitti, vendette, insaporiti da persecuzioni religiose, con la Santa Inquisizione che operava brutalmente bruciando sul rogo eretici, giudei o altri infedeli. Ma quelli erano i tempi e quelle le regole. Un’esecuzione diventava un spettacolo destinato al popolo. Allora si portavano i bambini davanti al palco dove lavorava il boia come si fa oggi alle giostre o a Disneyland. Protagonista della storia Rafael, un giovane castigliano che arriva a Firenze con uno scopo preciso: la vendetta . Da bambino infatti ha visto perire sul rogo i genitori – lei nobile spagnola, lui musulmano di alto lignaggio convertito, un morisco. Ma sulla sua strada incontra Jacopo Zaccari, ricco mercante che si fa chiamare Jacopo da Forlì ed opera alla costruzione di un convento per il Savonarola. Gli salva la vita guadagnandosi la sua riconoscenza e le sue ottime conoscenze di matematica gli varranno la sua stima. Viene invitato a vivere in un sontuoso palazzo, poco lontano dal Palazzo Vecchio ma… a Firenze si scatena la furia dello Sterminatore, uno spietato e feroce serial killer ante litteram, che si scatena uccidendo alcuni maggiorenti della città e lascia inchiodati ai corpi delle vittime delle pergamene in cui vengono citate le virtù teologali e cardinali. Comincerà una lunga e pericolosa caccia a questo fanatico invasato assassino, condizionato da un delitto lontano, che sembra avere molte facce e identità. Riuscirà Rafael a fermare in tempo il mostruoso artefice di una carneficina che sembra inarrestabile? Romanzo scorrevole, con un complicato intreccio fatto di continui rimandi, farcito di dubbi e tradimenti che accrescono la suspense, come ogni buon thriller che si rispetti. C’è anche un pizzico di storia d’amore e un “zi” di fiaba. Matteo Di Giulio affronta con naturalezza un genere non facile e quel po’ di lentezza iniziale è compensata da un crescendo che intriga. Una nuova voce per il thriller storico.
I delitti delle sette virtù
patrizia debicke