Un titolo che evoca la città del peccato di Frank Miller, quella Sin City di chine nere e claustrofobiche, non può che destare immediata curiosità.
Ma le ombre della città dipinta dall’Autore di Alexandria non sono quelle dell’oscura città metropolitana milleriana, ma quelle di casa sua, quella Virginia che rievoca il profumo di tabacco e la morbidezza del cotone.
Ma dietro quel profumo e dietro quella sensazione tattile c’è un mondo crudo e dal sapore aspro, che l’Autore riesce a dipingere con i verosimili toni dell’inquietudine.
Un mondo che non è l’America mainstream, quella delle luci delle insegne e dei taxi che corrono alla rinfusa tra i grattacieli, non è l’America che non dorme mai. L’America che Wise rappresenta in questa sua prima opera letteraria è l’America delle contrastanti contraddizioni, fatta di terra, odori e ombre del passato che sembrano oscurare la vita di quel borgo in cui il vicesceriffo Will Seems ritorna dopo una sorta di esilio, di eremitaggio, di cura di un angosciato se stesso.
Un personaggio la cui anima è un gioco di specchi, ma il cui istinto di ricerca non è mai sopito, soprattutto allorquando una ex gloria locale dello sport viene rinvenuto senza vita, in un teatrino di morte “accidentale” che puzza di bruciato da subito.
Un romanzo che sbatte in faccia al lettore le contraddizioni dell’America di ieri e di oggi, sempre le stesse, sempre ineffabili, sempre incancellabili.
I toni della narrazione sono aspri, nel solco che Faulkner ha marcato con ineccepibile profondità, e nel quale Wise si incanala perfettamente, prendendoci per mano e sbattendoci davanti agli occhi una realtà americana che non vorremmo vedere, tanto siamo imbevuti della credenza per cui le stelle e le strisce siano una enorme Grande Mela e non certo una landa secca, arida, spoglia di vegetazione e talvolta della propria anima.
“The ghost of Tom Joad” sembra avere le note giuste per accompagnare questa lettura in cui svetta la eccellente traduzione di Olimpia Ellero per un prodotto della meneghina Carbonio Editore, abile nello scommettere su un Autore che dimostra di avere altre frecce nel suo arco.
Giuseppe Calogiuri