Dopo il secondo colpo il tizio disteso sul pavimento ha smesso di muoversi. Io non volevo farlo, davvero, ma lui mi ci ha costretto!
Mettetevi nei miei panni: non ero preparato ad un’evenienza del genere. Adesso, che sono calmo, mi sono ricordato di lui. L’avevo già visto prima, in tivvù. Il problema è che non l’ho riconosciuto. Sai come sono quelli che fanno le pubblicità no? Una manica di eccentrici. Arrivano come fossero a casa loro e io mi sono lasciato prendere dal panico. Forse troppo, d’accordo, visto che adesso l’omone vestito di rosso è lungo disteso nel mio salotto.
L’ho colpito alla testa con i ferri per le braci del camino. Due volte, ma non tanto forte. Davvero. Lui, però, c’è rimasto secco. Ora che lo guardo con calma ne sono proprio sicuro: è quello della tivvù.
Sono colpevole, lo ammetto, ma a mia discolpa posso dire che nelle pubblicità si comporta in maniera diversa. Suona alla porta, parla coi bambini e, alla fine, si cucina un piattone di quattro salti in padella. Tutto qui. Che novità è quella di buttarsi giù dal mio camino come uno spazzacamino qualsiasi?
da Ho ammazzato Santa Claus di Paolo Roversi edito da MilanoNera