Siete gelosi? vi sentirete perfettamente identificati con i personaggi di questo libro. Siete tipi freddi e autocontrollati, sicuri di voi stessi e del vostro vostro rapporto? Finirete con l’essere gelosi anche voi, coinvolti fino all’ultima pagina nelle vicende dei personaggi.
La scrittura di Nesbø è talmente intensa, emotiva e coinvolgente da colpirvi al cuore, da azzannarvi come “il mostro dagli occhi verdi” di shakespeariana memoria. L’alta qualità letteraria si coniuga qui a una profonda indagine psicologica sulle emozioni, tantissime, che la gelosia suscita in chi ne è affetto. Nesbø dimostra di avere un’ottima padronanza della materia, scava senza pietà nei moti dell’anima, li descrive lucidamente, li fa provare al lettore che sente incendiarsi il cuore, esplodere il cervello, stritolare la gola, triturarsi nell’ossessione… proprio quello che sente il geloso quando viene travolto. E spesso cerca la vendetta e uccide.
Nesbø ha abituato i lettori a trame con forte tensione, storie costruite alla perfezione, personaggi complessi e angosciati: in questa raccolta di racconti la suspense diminuisce in parte, sostituita dall’indagine dei misteri della psiche, ma indizi e sospetti sono comunque seminati con la consueta abilità, i colpi di scena sono tanti e il lettore ne viene catturato, finisce con il macinare le stesse tracce e i segnali dei protagonisti.
Sette racconti cercano le sfaccettature della gelosia nei diversi personaggi: difficile rimanere impassibili di fronte a un racconto capolavoro di psicologia e di trama gialla come il secondo e più lungo, intitolato appunto “Gelosia”.
Due gemelli innamorati della stessa donna, un uomo scomparso, la cornice fantastica dell’isola greca di Kalymnos, un detective della polizia specializzato nel leggere, ascoltare, sentire la presenza della gelosia, nel linguaggio non verbale, negli atteggiamenti, nelle sfumature, perchè egli stesso l’ha provata e nasconde un’oscura tragedia nel passato. Un racconto lungo 118 pagine, un romanzo breve perfettamente orchestrato. Gli altri racconti sarebbero penalizzati da un riassunto, inutile anticipare, ma ci sono altri gioielli del genere giallo, soprattutto il primo intitolato “Londra”.
“…E io sono l’uomo che chiamano quando c’è il sospetto che dietro l’omicidio ci sia il movente della gelosia. Dicono che sento l’odore della gelosia. Ovviamente, non è vero. La gelosia non ha né un odore, né un colore, né un suono particolare. Però ha una storia. E proprio ascoltando quella storia, sia il detto che il taciuto, riesco a stabilire se mi trovo davanti a un animale disperato, ferito. Ascolto e capisco. Capisco perché cerco di sentire me stesso, Nikos Balli. Capisco perché sono anch’io un animale ferito”.