“Insomma… Stephen King si ama o si odia”. Questa è la frase che conclude le appassionate discussioni tra divoratori di libri. Ma vediamo perché, per chi non ha mai letto una sua storia, questo potrebbe essere un ottimo libro per cominciare ad apprezzare questo autore. La trama inizia in una ambulanza durante il turno di notte. Il medico e l’autista vengono allertati dalla centrale per intervenire d’urgenza: un’automobile impazzita sta facendo strage di persone nel parcheggio di un centro commerciale. Per gli amanti di King sa di déjà vu, ma questa volta alla guida della macchina c’è un individuo… tutt’altro che pericoloso. Cosa può averlo spinto a commettere un gesto simile?
Arrivati sul posto si ritrovano in una scena da inferno dantesco, raccontata in modo vorticoso e accelerato, che rende impossibile staccarsi dal libro prima di averne letto le dinamiche. Le indagini, intraprese dalla polizia locale in modo superficiale, vengono approfondite dalla Finders Keepers, l’agenzia formata da un poliziotto in pensione, Hodges, e la sua arguta socia Holly. I Due sono molto affiatati, e King ne svelerà i punti deboli e le attitudini con consumata maestria durante lo svolgersi della storia, facendocene innamorare. La coppia proseguendo nelle indagini scopre che i personaggi coinvolti hanno un punto in comune, l’uso di un videogioco ritirato dal mercato ludico nel recente passato, perché difettoso. Non svelerò altro della trama perché è articolata, piena di colpi di scena e suspense, una vera perla di King. La narrazione procede snella e sicura, anche se non mancano momenti di staticità, ma sono pochi e ben distanziati, ben sotto la media a cui lo scrittore ci espone di solito. Ecco perché lo reputo un buon libro per cominciare ad interessarsi agli scritti di S. King. Leggete questo e un altro paio di suoi libri, e anche voi concluderete le vostre discussioni su King con il sempreverde: “Insomma… Stephen King si ama o si odia”.