Rifondare una cultura laica partendo dai fatti è il filo rosso che unisce tre libri molto diversi tra loro per fonti, tipo di analisi e narrazione: Vaticano Spa pubblicato da Chiarelettere di Gianluigi Nuzzi , Chiesa Padrona edito da Garzanti di Michele Ainis e La chiesa dei no di Marco Politi dato alle stampe da Garzanti.
Il dibattito tra i tre autori, con mediatore Oliviero Bea, si è tenuto al Salone del Libro, molto più di una statica presentazione dei libri in questione, piuttosto un franco confrontarsi su tematiche scottanti : scandali economici, ingerenza morale e crisi istituzionale e democratica di una politica fortemente asservita ai dettami del Vaticano.
Vaticano Spa è un saggio, un libro di fatti, come ha voluto sottolineare fortemente Nuzzi.
L’inchiesta del giornalista di Panorama si articola sul ritrovamento dell’archivio segreto di monsignor Renato Dardozzi che per conto della Segreteria di Stato del Vaticano, con Agostino Casaroli e Angelo Sodano ha seguito per 20 anni tutte le operazioni più delicate dello Ior.
L’autore racconta che districarsi tra conti cifrati, disinvolte operazioni finanziarie dello Ior atte a favorire lobby economiche potenti e l’impasto diabolico tra religione e politica non è stato affatto semplice.
Man mano che emergevano i dati cresceva in Nuzzi, anche la consapevolezza che, nonostante lo squarcio aperto dinnanzi all’opinione pubblica sulle trame ordite in questi anni, nonostante anche il tentativo da parte di Mani Pulite di fare chiarezza, vi sono una serie di misteri irrisolti che non vedranno la luce, troppo fitto l’intreccio tra interessi comuni tra stato e chiesa per far cadere il velo.
E’ però fondamentale per il lettore respirare “l’aria” di malaffare che ha deteriorato quello che nelle intenzioni doveva essere un ente atto a ridistribuire la ricchezza in opere benefiche e che gratta gratta si scopre essere invece l’orizzonte immobile di molti scandali e addirittura morti eccellenti.
La discussione è armoniosa e coerente nell’incontro perché proprio sul legame istituzionale tra Chiesa e Stato si concentra il libro di Ainis: Chiesa Padrona. Un falso giuridico dai Patti Lateranensi a oggi.
Due sovranità che dovrebbero essere indipendenti: lo stato e la chiesa.
Un dato di fatto imprescindibile: la Chiesa gode di privilegi immensi rispetto alle altre confessioni religiose, il tutto sancito per legge.
Il merito di Ainis è quello di smontare dal punto di vista strettamente giuridico e non ideologico la supposta legittimazione di questi privilegi, restituendoci un panorama desolante fatto di accordi sviliti nei loro intenti e usati ad uso e consumo di una politica asservita, e interessata a proteggere un’unica fede di stato.
Un esempio per tutti viene citato durante l’incontro: la legge 62 del 2000 permetteva l’apertura di scuole private ma senza partecipazione economica dello stato, ora la legge è stata modificata e lo stato le finanzia
Uno dei mille capovolgimenti di fronte della politica che a caccia di consensi tra i fedeli si accalora sulle radici storiche del nostro paese facendoci digerire a forza i dettami di una confessione religiosa.
Proprio sulle intollerabili ingerenze morali del Vaticano si concentra l’ultimo intervento di Marco Politi.
La chiesa dei no elenca con precisione tutte le pressioni religiose su ogni atto legislativo che debba fare il punto su quel che riguarda la vita morale di ogni cittadino.
Tra i tanti casi viene citato il caso Englaro e la negazione di un’autonomia personale a porre fine alla propria esistenza, la demonizzazione delle coppie di fatto, il divieto di fare ricerca sugli embrioni, impedendo di fatto il progresso scientifico.
Tutte ferite insanabili alla cultura laica che si indebolisce man mano che si avvicendano al potere classi dirigenti che si schermano dietro la conservazione di uno staus quo familiare e sociale che di fatto non esiste più.
Politi indica una sorda indignazione nell’opinione pubblica, che non è poi così “spaccata” come ci raccontano i media ma che ragiona con i fatti e le esperienza vicine: il parente in fin di vita al quale è negata la dignità di una morte desiderata, la coppia di fatto e tutte le nuove famiglie allargate, un progresso medico inarrestabile nel quale scorgiamo la speranza di una vita migliore.
Tutto questo cozza violentemente con un atteggiamento censorio e chiuso della Chiesa, o almeno delle gerarchie ecclesiastiche che dettano le regole.
La linea di fondo di tutti gli interventi non è mai trascesa in un polemico anticlericalismo, è stata segnata invece da una lucida elencazione di diritti negati e di privilegi che ammorbano anche per il cattolico il vero credo e indignano il laico per il loro perpetuarsi.