Mantova, la mia città, quando c’è il Festivaletteratura indossa il vestito migliore. Ogni piazza, ogni strada, ogni angolo si trasforma, viene abbellito, assume un aspetto letterario. C’è fermento nell’aria. La gente passeggia con la macchina fotografica in mano, pronta ad immortalare il proprio scrittore preferito. E spesso ci riesce, non scherzo. Succede, magari, d’incontrarlo in un caffè di piazza Mantegna o a passeggio sotto ai portici di corso Umberto I.
Anche a me è capitato sabato scorso, davanti ad una libreria: con la maglietta blu dei volontari del festival, abbandonato il total look nero di Blu Notte, mi sono trovato difronte a Carlo Lucarelli con cui mi sono fermato a parlare. Di cosa? Del mio libro, pensate un po’, che aveva anche letto!
Mantova in quei giorni è proprio magica. In genere, la gente la devi costringere col ricatto o con una pistola puntata alla tempia a presenziare alle presentazioni dei libri, anche per i grandi nomi. Qui no, vengono da soli. E pagano pure, pensate!
Quante volte, a Milano, ho assistito a incontri di scrittori affermanti con sei o sette persone al massimo, magari venute solo per scroccare il rinfresco finale…
A Mantova sborsano tre o quattro euro per assistere agli eventi, e spesso in platea sono centinaia! Tutti con lo spirito giusto, la mente libera, aperta. Ben disposti verso gli scrittori. Ne sia dimostrazione il fatto che qualcuno è venuto anche a chiedermi un autografo senza aver mai letto niente di mio. Mi ha visto su un palco con un microfono in mano, ero al festivaletteratura ed ero uno scrittore. Era sufficiente.
Forse credeva fossi Roberto Roversi, il poeta, oppure Patrizio, quello dei Turisti per caso, visto che mi ci scambiano praticamente sempre. O forse aveva proprio sentito parlare del giallista Paolo Roversi. Chissà: mistero noir.
Comunque sia il Festival è un’esperienza per tutti. Scrittori e non. Vale la pena farci un salto l’anno prossimo. Segnatevelo sull’agenda: dal 5 al 9 settembre 2007. Magari ci si incontra là. (p.r.)