Storia e leggenda, commedia e noir, spionaggio e avventura. Tuffarsi nel “Codice Beatles, La Fabbrica delle Voci” – il romanzo scritto da Francesco Lugli e Ferruccio Gattuso per Excalibur, nella collana RaccontaMI (pagine 184, prezzo 20 euro) – è un po’ come ritrovarsi nella coloratissima, variegata folla di volti e indizi presenti sulla copertina di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, il disco dei Beatles che cambiò la storia della musica.
Forse “Codice Beatles” non cambierà quella della letteratura, ma certo saprà divertire un lettore assetato di quella particolare forma di racconto dove la storia minimale (quella di uno scalcagnato giornalista freelance milanese titolare di un blog dedicato al mistero della supposta morte di Paul McCartney nella metà degli anni Sessanta) si intreccia a quella con la esse maiuscola.
Perché un giorno Fabio Ferrugli, questo il nome dell’eroe (o meglio, anti-eroe) dell’avventura, riceve una criptica mail nel suo computer, e da lì prende il via un intreccio giallistico avvincente, capace di portare il lettore di questo romanzo dai Navigli di Milano fino a una misteriosa isola greca, introvabile sulla cartina geografica, dove tutto avrà una spiegazione. Paul è morto veramente? È davvero stato sostituito – come vuole la leggenda del celebre PID (Paul is Dead) – da un sosia? O c’è di più? Chi sono i misteriosi agenti segreti alle costole del povero Fabio? Chi è quell’altrettanto misterioso Mr. Postman che ha spedito la mail al giovane giornalista?
Il racconto di “Codice Beatles” parla ai fan dei Beatles, agli amanti del mistery, agli appassionati di Guerra Fredda e, infine, a chi crede che nell’ironia ci possa essere una buona dose di salvezza dalle durezze dell’esistere umano. Francesco G. Lugli (autore di noir, horror e fumetti) e Ferruccio Gattuso (giornalista di Spettacoli per varie testate nazionali, antico fan dei Beatles) uniscono penne, passioni e linguaggi senza pretendere di dispensare verità o perle di alta letteratura, ciò nonostante rivelano, a ogni passo di questo romanzo, un’onestà d’intenti che è poi la stessa che si può ritrovare nell’indole di Fabio, il piccolo grande protagonista di un’avventura capace di far sorridere e commuovere.