Prendendo questo libro tra le mani e guardando l’epigrafe sulla quarta di copertina capisci subito che “entrarci dentro” sarà un viaggio indimenticabile, una di quelle avventure capaci di tenerti incollato alla pagina dall’inizio alla fine.
«Charcoal Joe è una lapide che aspetta solo un nome».
È un caro amico del protagonista a pronunciare questa frase per descrivere il personaggio in cui il nostro Easy si è imbattuto. Chi è veramente Charcoal Joe e cosa vuole dall’investigatore Ezekiel “Easy” Rawlins?
Il quattordicesimo romanzo della serie dedicata da Walter Mosley a Ezekiel “Easy” Rawlins ci riporta velocemente nella Los Angeles del 1968.
Easy, detective di colore protagonista di una serie di romanzi di Mosley, da qualche mese ha avviato una agenzia investigativa insieme ai due migliori detective da lui conosciuti: l’ebreo Saul Lynx e Tinsford “Whisper” Natly, negro di St. Louis
In una ambientazione calda, appiccicosa e ancora alle prese con i postumi del dopoguerra Easy ritorna in un’indagine complessa, a cui non sa rinunciare, ma che gli apre scenari sempre nuovi e soprattutto pericolosi.
Nella città degli Angeli, tra le continue sopraffazioni dei bianchi verso i neri, l’investigatore, già veterano di guerra, ex operaio con il fiuto per il risolvere problemi, si muove nel sottile confine tra legale ed illegale, confrontandosi continuamente con personaggi dalla dubbia moralità, rappresentanti della mafia e informatori poco inclini a rivolgersi ad un uomo di colore come lui.
Easy, con un immancabile sigaretta in bocca, attraversa tutta la città, immensa, pronta ad accogliere i nuovi movimenti hippy e i loro cortei pacifisti, ma sempre caratterizzata in lungo e largo dal sotto strato malavitoso che l’affascinante detective conosce e sa affrontare.
L’occasione questa volta viene da Mouse e Charcoal Joe, quest’ultimo pericoloso gangsters che si è beccato tre mesi di prigione, che gli chiedono di indagare su un caso di omicidio di cui è accusato, forse ingiustamente, un 22enne di colore, laureato in Fisica, di ottime prospettive. Ma si sa, la polizia vuol chiudere alla svelta il caso e un colpevole di colore e senza tante pretese è quello che ci vuole.
Accettare o meno? Easy farebbe volentieri a meno; nel giro di vent’anni è riuscito a mettere da parte un po’ di grana, anche con mezzi poco leciti, e adesso può godere di una condizione economica agiata e dell’affetto della figlia tredicenne. Ma le amicizie, i legami di sangue e la sua regola di vita “ fare favori in cambio di favori” lo portano a catapultarsi in una indagine complicata.
Il protagonista inizia così la narrazione in prima persona, aprendo una finestra privilegiata per il lettore che segue le vicende in maniera diretta, senza filtri ascoltando la tensione nelle parole di Easy, seguendone l’azione e guardando la L.A. con gli occhi di un nero, costretto a barcamenarsi fra i bianchi diffidenti, poliziotti corrotti e donne misteriose.
Mosley guida Easy lungo le autostrade, nel mezzo dei vicoli scuri, nei bungalow semiabbandonati dove l’investigatore si imbatte continuamente donne belle, affascinanti e fatali, pronte a concedersi, a tradire ma anche a consolare il tutto in un mix di alcol, fumo e pozioni magiche (quella che beve Easy lo porta a concentrarsi su una sola cosa abbandonando tutte le altre).
Dopo 10 anni dall’ultimo romanzo pubblicato in Italia, finalmente Mosley torna a “farsi leggere” e lo fa con il suo stile chiaro, secco, con dialoghi veloci “messi in bocca” a personaggi ambigui che rendono la trama sempre più complessa ed ingarbugliata. Il suo protagonista “Easy”, che a differenza del suo soprannome di “semplice” non trova nulla nella L.A. del 1968, illumina la scena grazie al suo intuito, al suo humor, che viene fuori in battute esilaranti pronunciate anche nelle situazioni più improbabili, ma anche al suo spessore umano, al senso di fratellanza nei confronti di chi come lui è emarginato per il colore della pelle.
Alla fine, dopo aver richiuso il libro quella sensazione iniziale di diventa realtà. Libro avvincente
Charcoal Joe – Walter Mosley
Mauro Grossi