Cecilia Lavopa fondatrice e anima del Blog Contorni di Noir, ha appena dato alle stampe la sua prima raccolta di racconti. 15 storie nerissime scritte da una penna affilata pubblicate da I Buoni Cugini Editori.
Abbiamo chiesto a Cecilia di raccontare e di raccontarsi un po’ a MilanoNera
Ciao Cecilia, benvenuta su MilanoNera
Noir all’improvviso: è proprio il caso di dirlo: con questa pubblicazione hai sorpreso tutti. Hai sorpreso anche te stessa o è qualcosa a cui pensavi da tempo?
E’ qualcosa che non avevo previsto, devo ringraziare Marilù Oliva per avermi spronata a continuare e I Buoni Cugini Editori che ci hanno creduto. I racconti li ho scritti in periodi diversi della mia vita, ma senza alcuna intenzione di pubblicarli. Difficile crederlo, ma è così.
Ti conosco come grande lettrice, quando hai iniziato a scrivere?
Ho sempre scritto, da quando ero ragazzina. Mai racconti, però, più che altro erano riflessioni, pensieri. Ora scrivo prevalentemente recensioni per il mio blog.
Cosa ha fatto scattare in te la passione per il Noir?
Sono stata folgorata alcuni anni fa da “Il sole dei morenti” di Jean-Claude Izzo, scrittore per eccellenza di noir mediterraneo. E’ un genere che mi affascina, così come le storie che ruotano intorno al protagonista, a volte vittima di se stesso.
Pensi che la scrittura possa essere un passo naturale per un lettore?
Leggere tanto aiuta a scrivere meglio. Che poi la scrittura sia il passo successivo, non è detto. Bisogna sempre chiedersi se uno abbia una storia interessante da raccontare.
Perché hai scelto di esprimerti con dei racconti?
Li trovo più consoni a me, mi piacciono le vite brevi dei protagonisti che invento e mi piace condurli ai finali spiazzanti.
Quali sono le difficoltà più grandi che hai avuto nello scrivere questa antologia?
La vera difficoltà non è stata tanto nello scriverla, quanto nel trovare un editore “coraggioso” che abbia avuto voglia di pubblicarla. Quello che mi hanno sempre detto è che i racconti in Italia non vendono, non interessano. A meno che non sia Stephen King a scriverli, per esempio. Invece, se solo ci fosse un po’ più di attenzione al genere, secondo me ci sarebbero delle belle sorprese.
Hai una scrittura essenziale, asciutta, mirata ed efficace, è una dote innata o l’hai raggiunta con l’esercizio, lavorando in sottrazione? A chi ti ispiri? Chi sono i tuoi modelli letterari?
Ti ringrazio! Credo di avere scritto nello stesso modo in cui vorrei leggere… Amo lo stile di Edward Bunker, Derek Raymond, Jean-Claude Izzo, Massimo Carlotto. Adoro Lansdale e il suo modo di ironizzare sulla morte.
Qual è la tua idea di Noir?
E’ molto complicato rispondere a questa domanda, diciamo che per me è uno stato d’animo, il mettere a nudo il male della società nelle storie in cui spesso non c’è il lieto fine.
I tuoi racconti traggono ispirazione dal quotidiano, dalla normalità in cui si cela la scintilla del male. Il male è ovunque e tutti possono esserne vittime?
Purtroppo si, viviamo intorno al male e spesso è dentro di noi. Ma esiste anche il bene, più di quanto immaginiamo. E passiamo la vita a non riconoscerlo.
I racconti nascondono qualcosa di autobiografico?
Giusto un filino…
Ogni racconto è corredato da un’illustrazione. Chi ha avuto l’idea? Ci presenti anche il disegnatore?
L’idea è nata da Ivo Tiberio Ginevra de I Buoni Cugini Editori. Le pubblicazioni che porta avanti con sua moglie Anna Squatrito hanno come marchio di fabbrica proprio i disegni all’interno dei romanzi. Anziché realizzare i disegni da Niccolò Pizzorno, Ivo mi chiese se conoscessi qualcuno e io pensai subito a Michele Finelli, amico e prezioso collaboratore del blog, molto bravo e fantasioso. Il risultato è stato sorprendente, credo diano quella marcia in più che incuriosisce il lettore. Soprattutto l’immagine di copertina.
Quanto ancora nascondi nei file del tuo pc?
Nell’antologia non sono stati inseriti tutti i racconti che ho scritto… Non è una minaccia! Scherzo, dipende se sarò riuscita a creare l’interesse verso i racconti e se avverrà ancora un atto di coraggio da parte dell’editore…
Pensi di passare a un romanzo?
Non ho una storia da raccontare, preferisco leggere quelle degli altri. Mai dire mai, però.
Aspettative, timori o desideri legati all’uscita del libro?
Qualcuno mi suggerì, qualche tempo fa, di uscire con uno pseudonimo per “non perdere credibilità” come blogger e come lettrice che recensisce libri. Non ho voluto. Ci ho messo la faccia e ho deciso di accettare tutto quello che arriverà, che siano critiche o complimenti. Non credevo che vedesse mai la luce, quindi sono molto contenta già così.
Completa le frasi:
vorrei che questo libro…divertisse, come mi sono divertita io a scriverlo.
NON vorrei che questo libro….venisse dimenticato presto, come purtroppo succede in questa editoria fagocitante.
Mi piacerebbe avere il blurb di copertina di…. Massimo Carlotto.
Grazie a Cecilia Lavopa e in bocca al lupo per Noir all’improvviso!