Figli della strada,non hanno una casa ma rifugi di fortuna,si cibano di resti e frugano tra i rifiuti.Sono i randagi.Cani e gatti soli e solitari,indefesi e spesso vittime della crudeltà e della violenza degli umani che non disdegnano nemmeno di abbandonare per strada i loro piccoli, neonati frutto di amori sbagliati, non accettati e gettati tra sacchetti maleodoranti. La strada li accoglie, li ospita,li osserva ma non può proteggerli. A loro Maurizio de Giovanni dedica “Cuccioli”, il nuovo romanzo della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, la squadra di poliziotti randagi capitanata da Gigi Palma.Cuccioli dal destino incerto, con vite solitarie e malinconiche sono anche quelle dei sette componenti del commissariato di Pizzofalcone, il quartiere napoletano”metafora perfetta della città ”.Caratteri ed esperienze personali li fanno somigliare a razze canine. Vite da girovaghi con drammi e abbandoni, conflitti interiori, dubbi irrisolti ed esistenze da sopravvissuti, i bastardi non vogliono sparire inghiottiti nel nulla come succede a molti cani e gatti della zona e non vogliono essere privati della loro identità come accade alla neonata abbandonata tra i rifiuti di un cassonetto e salvata dall’assistente capo Francesco Romano. Cuccioli,sono solo cuccioli e sono tutti cuccioli,vittime senza colpa alla ricerca di una tana, del loro posto nel mondo. L’indagine personale dell’agente scelto Aragona parte dalla ricerca di Artù, “il re dei randagi”, un cucciolo di cane “buttato via in mezzo alla spazzatura” e raccolto e accudito dal piccolo William prima di sparire nel nulla per poi scoperchiare un terribile traffico illecito. Sulla pista dei piccoli animali si mette anche Pisanelli, ” quei randagi gli ricordavano i solitari, depressi anziani vittime dell’abbandono” e anche Sid, il cane di Mammina, Ottavia Calabrese, rischia di rimanere vittima del losco giro di sparizioni. Cuccioli di umani e di animali accomunati da esistenze colpite dalla crudeltà e dall’egoismo nelle quali l’uomo gioca un ruolo di potere che fa emergere il suo lato più spietato e malvagio. Artù e la neonata Giorgia, due cuccioli, due storie di randagi in cerca d’amore che solo de Giovanni poteva raccontare.
Artù e i bastardi di Pizzofalcone
Cristina Marra