Il 2 ottobre a Milano, David Lagercrantz incontrerà i lettori allo Zacapa Noir Festival, nel corso di una cena di cui sarà ospite con Carlos Zanon . A dialogare con loro anche Paolo Roversi.
Due autori, Lagercrantz e Zanon,che hanno deciso di continuare le storie di due personaggi letterari che sono nel cuori di milioni di lettori: Lisbeth Salander e Pepe Carvalho. Cosa ci racconteranno? Per saperlo, ci vediamo il 2 ottobre al Memo Restaurant.
Nell’attesa di incontrarlo allo Zacapa Noir Festival, MilanoNera ha rivolto qualche domanda a David Lagercrantz.
L’universo femminile è il fulcro narrativo del tuo ultimo lavoro. Un universo complesso, stratificato e multiforme. Quanto sono importanti le sfaccettature psicologiche che si intersecano tra loro dei personaggi femminili sotto il profilo della costruzione dei tuoi plot?
Considero sia crescere le mie figlie sia scrivere i libri di Millennium come una sorta di educazione al femminismo. Ogni giorno che passa credo di riuscire a comprendere meglio le denunce delle donne e le loro rivendicazioni. Mi rendo conto che le relazioni tra uomini e donne sono molto più complicate di quanto non avessi capito prima. Le donne sono trattate in modo diverso sotto tanti aspetti. Devono combattere più duramente per ottenere le posizioni che gli uomini ottengono facilmente. Sinceramente penso che abbiamo bisogno di più donne al potere. Al momento vedo la democrazia e le società civili essere distrutte da uomini narcisisti.
Molti aspetti caratteriali o personali dei personaggi di “Hon som måste dö” sono percepiti dal lettore dai gesti, dalle movenze, da piccole ed impercettibili manie e gestualità. Come costruisci i tuoi personaggi e come sedimentano prima di nascere su carta?
Semplicemente sono loro che vengono solo da me. Io cerco poi di capirli e di approfondirli durante il processo di scrittura. Sono convinto si debba resistere ai luoghi comuni e combatterli . Essere umani è essere pieni di contraddizioni. Amiamo le persone per i loro difetti e per le loro capacità.
Sembrerebbe che il luogo preferito per il thriller si sia spostato da tempo dalla nebbiosa Inghilterra alla fredda penisola scandinava. Quanto è importante il forte contrasto climatico che caratterizza questa penisola così attiva letteralmente fatto di giorni lunghi mesi e di freddi polari che schiaffeggiano i personaggi, indistintamente dal loro essere positivi o negativi.
Potrebbe essere così, ma rimango davvero colpito quando vedo la fiction svedese ovunque all’estero. Siamo davvero migliori degli altri? Tuttavia, mi piace la tradizione scandinava, non solo per intrattenere, ma anche per cercare di combattere scrivendo di ingiustizie politiche e questioni sociali.
Le nebbie inglesi ci portano anche il recente ritorno narrativo di Hercule Poirot, sebbene non con la medesima verve narrativa della Christie. Quanto è stato complesso raccogliere la impegnativa eredità Larsson per arrivare a proporre al pubblico una narrazione così solida e credibile al pari di quella del’autore della trilogia di Millennium?
In realtà non ho esitato nemmeno per un secondo. Quando mi hanno posto la domanda, mi sono sentito come il giornalista di fronte a uno scoop. Ero assolutamente elettrizzato. Ma, naturalmente, dopo, quando ho capito a cosa avevo detto di sì, ero terrorizzato dall’idea del fallimento.
Pare che questo sia l’ultimo episodio della saga, perché hai deciso di fermarti e dedicarti a nuovi progetti?
Perché è così che funziono. Ho sempre bisogno di nuove sfide e ho paura del “ristagno”.Ovviamente, rispetto gli scrittori che scrivono 20 libri di una serie ma non riesco a capire da dove traggono ispirazione. Ho paura di cadere nella routine. Sarebbe un peccato per questo fantastico universo se lo facessi.
Giochiamo: immaginati a cena con Stieg Larsson e Lisbeth Salander? Di cosa parlereste? Cosa vorresti dire loro e loro che direbbero a te?
Prima di tutto, vorrei dire a Stieg Larsson cosa è successo. È, come forse saprai, una di quelle persone diventata famosissima dopo la morte, come Kafka o Van Gogh. Quando era vivo, nessuno sapeva davvero chi fosse, ora è famoso in tutto il mondo e ha creato uno dei personaggi più iconici del secolo. E, per quanto riguarda Lisbeth Salander, beh, onestamente, sarei piuttosto nervoso. Penso di preferirla nella finzione. Nella vita reale preferirei incontrare una persona più vulnerabile e nevrotica come me.
ZACAPA NOIR FESTIVAL
19 scrittori pronti a partecipare a una cena letteraria con i loro fan, un evento che unirà scrittura, cucina e musica al medesimo tempo. A partire dal 10 settembre 2019 fino a giugno 2020, con un totale di 19 incontri, i fan della letteratura noir potranno incontrare i loro grandi idoli italiani e internazionali. Tra gli autori che parteciperanno troviamo scrittori del calibro di: Jeffery Deaver, Luis Sepúlveda, André Aciman, Marco Malvaldi, Alan Parks, Alicia Gimenez-Bartlett, Ryan Gattis, Miriam Toews, Maurizio de Giovanni, Tayari Jones. Nelle serate gli autori saranno affiancati da moderatori quali Carlo Lucarelli, Valeria Parrella, Paolo Roversi, Giacomo Papi, Nadia Terranova, Valerio Varesi e Piero Colaprico.
Dove si terranno le cene letterarie? Ad ospitare l’evento sarà il MEMO Restaurant, un ristorante, ex cinema-teatro, che ha mantenuto intatto nel tempo quel sapore degli iconici jazz club. Nel corso delle cene con degustazione sarà presente una raffinata selezione di musica live a introdurre il talk e gli ospiti della serata.
Come partecipare alle cene e quanto costa? Le cene cominciano alle ore 20.30 e partecipare ha un costo di 40 euro. Per il primo appuntamento con Jeffery Deaver e Carlo Lucarelli a settembre è stato creato un cocktail, chiamato Sweet Noir. Per ognuno degli incontri con uno degli autori è stato creato un apposito cocktail; le ricette e i nomi sono visionabili sulla locandina, ognuno con le rispettive descrizioni.
Per ulteriori informazioni in merito agli eventi e per prenotare le cene è necessario fare riferimento al MEMO Restaurant al numero di telefono 02/54019856.
Ecco la locandina con tutti gli appuntamenti da non perdere
https://zacapanoirfestival.it/
MilanoNera ringrazia David Lagercrantz, la Marsilio e lo Zacapa Noir Festival per la disponibilità