Un giallo avvincente, con risvolti ironici, ambientato in una scuola della periferia romana e che ha come protagonista una professoressa d’inglese ricca di umanità. Tutto questo e molto di più nel libro “A scuola non si muore” di Gaja Cenciarelli edito da Marsilio dove ritroviamo la professoressa Magnani, già protagonista del libro “Domani interrogo” che insieme ai suoi alunni, questa volta, si troverà a dover risolvere un omicidio.
La trama? Quando una mattina il professor Giuliano Colagrossi, vicepreside, viene trovato morto e con le mani amputate sul pavimento di un’aula, la professoressa Margherita Magnani decide di indagare. Non che l’insegnante abbia una particolare propensione investigativa; anzi, è di quelle che nei film dell’orrore, quando si avverte un rumore dalla cantina, per l’ansia si precipitano a vedere, e non tornano più. Infatti “la Magnani ha un problema con la morte, con la fine delle cose e le persone” ma il valore aggiunto di questa insegnante (la professoressa che tutti vorrebbero avere) è quello di avere fiducia nei suoi studenti e nelle sue studentesse. E quindi, quando oltre al professor Colagrossi si aggiungono altri cadaveri, sempre di professori, e la tensione tra corpo docente e studenti cresce, saranno proprio la Magnani e i suoi alunni a cercare di scoprire la verità dietro agli omicidi.
Un romanzo appassionante che fa a volte sorridere, altre commuovere, che coinvolge il lettore e lo fa riflettere sulle dinamiche scolastiche mentre insieme alla professoressa Magnani e ai suoi studenti, pagina dopo pagina, cerca di carpire indizi che possano portare alla risoluzione del caso.
