Napoli. Pasqua 1932. Mentre le belle diverse Enrica e Livia continuano ad amarlo, il 32enne commissario Luigi Alfredo Ricciardi, taciturno illibato cilentano, penetranti pupille verdi, beffardo e ricchissimo, vive con tata Rosa, sente le ultime parole di un anziano suicida e di una prostituta uccisa, risolve il caso del bordello. La meravigliosa 25enne Maria Rosaria Cennamo detta Vipera è stata soffocata col cuscino, aveva pochi selezionati ricchi innamorati clienti, il vecchio caro amore di gioventù attendeva risposta alla proposta di matrimonio. L’amico antifascista medico legale Bruno Modo spiega il contesto ma viene minacciato e rapito dalle camicie nere. Il fido possente brigadiere Raffaele Rafé Maione si fa aiutare dal femminiello Bambinella. Le feste incalzano, la primavera scoppia, la pastiera ingrassa, il tango evoca funerali. Scommessa parzialmente riuscita con la seconda festività Einaudi (dopo le stagioni Fandango) per l’ottimo recente vincitore del Premio Scerbanenco Maurizio de Giovanni (“Vipera”, 2012, pag. 305 euro 18), in terza varia e zoppicante, che comunque ben comunica empatia, anche laddove non arrivano le sensitive verità.
Vipera
valerio calzolaio