A vent’anni dalla fine del liceo un gruppo di quattro ex compagni viene contattato da un magistrato che ha deciso di riaprire il caso di una loro compagna di scuola morta in circostanze non troppo chiare. In seguito a questa convocazione i quattro decidono di ritrovarsi per una rimpatriata che ha tutta l’aria di un regolamento di conti.
Il luogo della rimpatriata è la baita in montagna di uno di loro, vicina, forse troppo, al luogo dove la loro amica ha trovato la morte.
In questa baita, ad uno ad uno, i quattro ex compagni troveranno la morte anch’essi fino ad arrivare al finale a sorpresa.
Una storia a metà strada tra Dieci piccoli indiani di Agatha Christie e It di Stephen King, ma paga lo scotto di essere stata scritta da uno scrittore alla prima esperienza e quindi con tutti i limiti del caso. Peccato perché la storia è bella e in mano ad uno scrittore collaudato avrebbe avuto un altro tipo di giudizio.
Le impronte del passato sulla neve
Stefano Favaro