Camillo Acerbi ,Emanuelle Caillat, Mauro Guidi
Il tesoro sepolto
Gallucci
Gli autori sono stati a lungo capi scout e quindi conoscono bene l’ambiente in cui si svolgono le vicende della serie Millo&Cia. Avventure Scout, in cui i due suddetti gemelli sono protagonisti e voci narranti a capitoli alterni, oltre che impegnati negli abituali compiti del gruppo dei Lupetti, mentre i più piccoli, i Cuccioli, osservano, imparano e partecipano come possono, sotto l’occhio vigile, affettuoso ma severo dei capi Akela, Bagheera e gli altri soprannominati come personaggi del Libro della giungla di Kipling, la Bibbia degli scout.
Le tanto attese Vacanze del Branco nella natura sono arrivate e Lupetti e Cuccioli si dispongono entusiasticamente ai riti, canti, comportamenti, giochi e divertimenti, alle gare delle Lupettiadi, ma anche a regole e doveri. La sera per spaventare i Cuccioli qualcuno racconta la leggenda locale del triangolo maledetto nel bosco, al centro del quale c’è un buco profondissimo che cela il tesoro del Conte Oscuro (l’Uomo Lupo). Milla e Cia con i compagni escono per legna nel bosco, che risulta molto affollato. In una casetta tra le piante abita il Conte, un vecchio malridotto con il fucile, ma in realtà burbero e generoso (dona una fascina di legna già tagliata). Poi i nostri incontrano una donna in divisa militaresca, cercatrice di tartufi, Alba, alla quale hanno squarciato una gomma della Panda. Infine da un cespuglio balza fuori un omone ancor più cespuglioso (capelli barba ciglia), amico di Alba e anche lui tartufaio, Bortolo.
E non finisce qui. Due sgherri mandati dal bos del posto pretendono la casa del Conte e lo legano nella legnaia, dove intrappolano anche i Lupetti. Ma da una finestrella stretta esce fuori il cane Achab, che corre a chiamare la cavalleria: il Branco con Akela, Bagheera, Alba e Bortolo. E il triangolo maledetto? Qui si risolverà quello che è un problema di tartufi, tartufai, tartufiere e malavitosi. Anche questa volta gli scout riusciranno a compiere una grande Buona Azione. Il libro non racconta solo un’avventura, ma fa conoscere usi e costumi di un’associazione giovanile benemerita che educa a vivere gioiosamente in comunità rispettando la natura.
Da 8 anni
