Guido Quarzo e AnnaVivarelli
Gabbie
Uovonero
L’editrice Uovonero si distingue per un progetto con due caratteristiche precise. Utilizza strumenti di comunicazione aumentata e alternativa per bambini in età prescolare o con difficoltà e pubblica albi e libri di narrativa ad alta leggibilità che aiutano i lettori a capire e accettare chi è diverso in modo leggero e anche divertente. Proprio leggerezza e divertimento sono tra i pregi maggiori del libro, che su pochi dati reali costruisce un romanzo d’invenzione che dipinge anche un affresco storico del tempo, tra scienza e fanatismo religioso, ignoranza e valore della conoscenza.
Siamo a Torino nel 18789 e nell’Accademia delle Scienze darwinisti e antidarwinisti si accapigliano con l’accorta mediazione del direttore, il quale ha accolto in una stanza del Museo il nipote quindicenne Stefano, ripudiato dalla famiglia alto-borghese che si vergogna di lui, togliendolo dal manicomio dove era ricoverato e facendolo lavorare accanto al vecchio commesso nella biblioteca. Il ragazzo ha una memoria prodigiosa, ricorda alla perfezione quanto ha visto, ascoltato e letto, compresi i ponderosi trattati scientifici, anche se non li capisce e preferisce Giannettino di Collodi, maniaco dell’ordine lavora bene con piacere, ma non sopporta di essere toccato. Considerato alienato, matto, oggi verrebbe diagnosticato autistico.
Quando una notte nel Museo viene trovato il corpo di un professore abbracciato a quello di una scimmia, entrambi accoltellati, “il matto” è il capro espiatorio ideale, che viene riportato in manicomio. Ma il bravo zio, una giovane e bella scienziata e la ragazzina che tiene pulita la stanza di Stefano e ha familiarizzato con lui (è sveglia e sa anche leggere), vogliono scagionarlo. Sarà proprio lui, grazie alle sue doti straordinarie, a fornire le indicazioni per scoprire l’assassino. Osserva la ragazzina: “è come se fosse dentro una gabbia…prova a uscire ma non ci riesce”. “Forse potremmo tentare di entraci noi” dice la scienziata. Dentro quella gabbia forse ci siamo tutti. Peppo Bianchessi ha disegnato una riassuntiva copertina livida e gialla a sbarre di gabbia con un uomo col coltello e una scimmia sullo sfondo della Mole.
Da 11 anni