1944 Durante l’occupazione tedesca di Carrara la convivenza apparentemente tranquilla tra invasori, camice nere e popolazione civile è fatta di sofferenza e sopportazione. L’ordine viene mantenuto con ferocia e per ogni uomo della Wehrmacht che i pochi partigiani, male armati e equipaggiati di solo coraggio, uccidono, tre civili presi a caso vengono fucilati. Le forze alleate stanno avanzando nel territorio italiano e i tedeschi non possono permettersi rivolte interne. L’ordine ricevuto dal colonnello Kaminsky che guida i reparti della cittadina, è di erigere barricate e resistere il più possibile. E’ Il brutale omicidio del conte Bigotti e di sua moglie, uno dei tanti nobili che durante il ventennio poterono conservare i loro privilegi collaborando con il partito fascista e successivamente con i tedeschi, a innescare un tremendo conto alla rovescia per trovare il colpevole, dato che un omicidio come quello non può restare impunito. Troppo scontato sarebbe incolpare i partigiani immaginando una improbabile vendetta, dato che sono ben noti i sistemi vigliacchi dei nazisti. Al povero brigadiere Ermanno, vicecomandante della caserma carabinieri di Carrara, vengono accordati solo quattro giorni per risolvere il caso mentre i nomi di otto suoi concittadini presi a caso sono già nell’elenco che Kaminsky ha preteso.
Scritto bene e drammaticamente realistico, questo romanzo evoca fantasmi lontani, quando la dignità delle persone era l’unica ricchezza rimasta ad un popolo espoliato del proprio territorio e dei propri beni.
Ho ucciso – Emiliano Pianini
Walter Colangelo