Intrigante giallo ben strutturato questo di Deon Meyer tradotto da Silvia Montis. Le doti di sceneggiatore dell’autore tratteggiano personaggi e ambientazioni, traducendole in immagini anche per il lettore più distratto. Come nel caso di Daniel Darrert, ex agente delle forze speciali del Sudafrica ormai pensionato, ritiratosi a Bordeax in un tranquillo anonimato dove trascorre le giornate come aiutante di bottega di un ombroso ebanista di poche parole. Quando il suo passato lo ritrova e lo coinvolge in un folle progetto politico, Daniel solo contro tutti decide che il suo Paese ha ancora bisogno dei suoi servigi. Nel frattempo sul treno più lussuoso del mondo un uomo viene ucciso e scaraventato fuori dal finestrino. Quando arriva alla sezione crimini violenti di Bellville il fascicolo che riporta il codice 31984, a significare omicidio, l’indagine è già stata archiviata otto giorni prima dalla stazione di Beaufort West dove aveva indagato un poco collaborativo sergente A.Verwy. Il delitto risale a tre settimane prima. Pista fredda e pochi elementi a disposizione. Il colonello Kaleni incarica i capitani Griessel e Cupido di indagare. Niente è come sembra e presto, dall’alto, arrivano pressioni perché il caso venga chiuso.
Una storia intrecciata di spionaggio e nostalgici eroi che pur vivendo in Francia non hanno smesso di sognare un Sudafrica libero da corruzione e malaffare.
Lo stile è fluido ma non manca di pesanti digressioni nella trama che rendono la lettura un po’ faticosa.
Deon Meyer giornalista e scrittore Sudafricano. Nasce nel 1958 vive a Città Del Capo.
L’ultima caccia – Deon Meyer
Walter Colangelo