“Tutte le colpe producono da sé la propria punizione”
È questo l’assunto fondamentale del libro di Patrizia Emilitri, un noir autentico, senza contaminazioni che presenta un colpevole, una verità nascosta, un dolore familiare e un giudizio affidato più alla collettività che alla giurisprudenza.
Il suo protagonista, Andrea Costa, al pari di un novello Raskòl’nikov fluttua tra libero arbitrio e tormento spirituale, tra il senso di giustizi universale e la colpa da espiare agli occhi di una società che non lo comprende e non lo perdona.
Andrea è accusato di avere ucciso Nadia Bignami, una giovanissima componente della comunità di Perzeghetto Olona, un paese di poche anime nei pressi del lago Maggiore. Uno di quei posti della profonda provincia italiana dove tutti i delitti hanno un castigo che parte principalmente e fondamentalmente dalla comunità. E più il colpevole fa parte del luogo ed è conosciuto da tutti, più la condanna è feroce e unanime; perché in una società ristretta e chiusa su sé stessa il pensiero che l’assassino è uno di loro è del tutto intollerabile.
Eppure Andrea è sempre stato un ragazzo tranquillo, cresciuto in una famiglia perbene. E infatti anche dopo il tragico accadimento il ragazzo non solo non scappa, ma confessa di essere il colpevole della morte di Nadia e accetta l’inevitabile condanna.
Il castigo che segue il suo delitto, però, non basta a placare il senso di tradimento e frustrazione che si è abbattuto sulla sua comunità, soprattutto perché i perbenisti componenti della stessa non vogliono solo un colpevole, vogliono una motivazione che li scagioni come collettività, qualcosa che li metta a riparo come società integra e incorruttibile dal male e dove una cellula impazzita come Andrea è solo un tumore da estirpare perché estraneo al corpo.
Ma Andrea Costa non li assolve. Non cura la loro ferita. Non spiega l’accaduto e che cosa ci faceva con Nadia sul luogo del delitto e perché. E dunque il castigo del delitto diventa sociale e ammorba tutto e tutti.
Ed è questo il senso ultimo di Nient’altro che nebbia: ogni comunità, ogni famiglia, ogni essere umano può essere fagocitato dal male e perdersi in un ottenebramento di mente e cuore dove l’odio e il risentimento, in realtà, sono gli unici impulsi di vera coesione sociale.
Patrizia Emilitri non solo scrive molto bene, ma è una vera pittrice di paesaggi perché tutto in questo originale noir è descritto con maestria e perizia, dalle ambientazioni ai personaggi, dall’animo di Andrea alla vita dell’isolata provincia. Un lavoro ben fatto, Nient’altro che nebbia e che vi farà scoprire una autrice di grande talento.
Nient’altro che nebbia – Patrizia Emilitri
Antonia del Sambro