Ma che guaio che è questo amore.
L’amore, in tutte le sue sfaccettature, è la molla di tutto. Gioia, tormento, dolore, rabbia, delusione, odio, tutto nasce da lì e tutto ne è conseguenza.
Torna a parlarci di sentimenti Maurizio De Giovanni e lo fa vestendo ancora una volta la sua storia di noir e usando la sua solita profonda lievità di scrittura. De Giovanni riesce con un’apparente leggerezza e facilità , senza andare a pescare paroloni e concetti astratti e astrusi, a rendere quasi concreti i sentimenti, a descrivere in modo sensibile l’animo umano toccando così in profondità l’animo dei lettori. E soprattutto dà un senso, una ragione, una motivazione a ogni singola azione, anche la più efferata, dei suoi personaggi. Ne scova l’origine, ne indaga le motivazioni, ne espone le conseguenze, sollevandosi però da qualsiasi giudizio.
De Giovanni racconta delle storie, storie universali, storie di sentimenti. Storie di allora, di adesso, di domani.
E questa nuova storia è bagnata di pioggia che, in un ventoso ottobre,  è una fine, che è un inizio, si mischia alle lacrime degli amori che avrebbero potuto essere, ai rimpianti, ai desideri irrealizzati.
E’ una storia che viaggia sulle note di una serenata senza nome  che racconta di un amore perduto, ma mai dimenticato.
Perché il pugile Vinne Sannino, emigrato in America, è partito, ma non è mai andato realmente via.
Perché la vita è dove sta il cuore e il suo cuore è restato sotto una finestra a Napoli.
Perché il mare a Napoli, dove sta l’amore, è mare. Di là , in America, è solo acqua.
E allora dove sono i cuori di Ricciardi, di Enrica, di Livia, di Bianca, di Bambinella? Troveranno il loro posto?
Chi invece ha il suo cuore bello piazzato in petto, è Maione. Il dolcemente rude, il simpaticamente aggressivo, il burbero bonario brigadiere in questo libro cresce ancora e conquista sempre più spazio, rubando a volte la scena al commissario E’ la solida colonna della sua famiglia, del commissariato, di Ricciardi e di Bambinella.
Un cuore semplice e tenace: un padre, un amico, un marito, una solida zattera nel mare impetuoso dei sentimenti. Perché se è vero che i misteri si risolvono, che i colpevoli si trovano, è altrettanto vero che per il cuore è più difficile trovare pace, ma chissà . forse con la fine della pioggia, un raggio di sole e di speranza è ancora possibile, forse la serenata senza nome può finalmente trovare una finestra aperta alla quale qualcuno si affaccerà …
Serenata senza nome . Notturno per il commissario Ricciardi
Cristina Aicardi