Una nuova squadra combatte la malavita nei “caruggi de Zena”.
Sono tre, sono amici, sono affiatati e soprattutto decisi: i loro nomi in codice sono Kukident, Maalox e Semolino e formano la Squadra Speciale Minestrina in Brodo.
Non pensate ai vecchietti del BarLume, che risolvono i loro casi dal tavolino di un bar commentando articoli di giornale e voci di paese.
I tre personaggi creati da Centazzo sono anche loro sì pensionati, da pochi giorni, ma pur sempre pensionati, ma sono decisamente più giovani e ancora pronti a scendere in campo.
Sono ex-poliziotti, di quelli che si sono arruolati negli anni ’70 e hanno fatto la gavetta nelle strade, tra i tumulti, costruendo la loro esperienza e il loro fiuto quando ancora la tecnologia era ben lungi dall’arrivare e dall’essere d’aiuto.
Sono amati e rispettati e ancora tenuti in grande considerazione. Sono dei “giovani sessantenni” che dopo aver a lungo agognato la pensione, si ritrovano già dopo un paio di giorni ad annoiarsi e a rimpiangere l’azione. Scartati i passatempi classici come le carte, le passeggiate e le chiacchierate al bar, decidono di ritornare in azione per saldare qualche conto rimasto in sospeso.
Un libro che si legge in breve tempo, scorrevole e leggero, con non poche punte di ironia.
Essendo annunciato come il primo di una serie, è normale che i protagonisti siano ancora in divenire, manca però un taglio più deciso della storia e dei personaggi. Pur evitando di esagerare con l’umorismo, per non cadere nella parodia, serve una strada più netta, che renda la storia, o i personaggi o perché no, entrambi, unici e indimenticabili.
Squadra speciale minestrina in brodo
Cristina Aicardi