Ai margini di un villaggio nel sud della Germania degli anni Sessanta, là dove cominciano i campi, c’è una casetta di assi sghembe circondata da un giardino di alberi da frutta. La casa è talmente povera che le porte non hanno serratura e al cancello non c’è nemmeno una cassetta per le lettere. Dentro vi abitano Évi e la piccola Aja. Vengono dall’Ungheria e lontano, in qualche remoto angolo del mondo, al seguito del circo in cui si esibisce ogni sera come trapezista, c’è il marito di Évi, il padre di Aja. Esile nell’aspetto ma forte e determinata nel carattere, Aja stringe amicizia, come per una segreta affinità elettiva, con Seri e Karl, due bambini che, come lei, devono fare i conti con la mancanza e il lutto. Il padre di Seri è morto poco dopo la nascita della figlia in un incidente d’auto. Una tragedia, misteriosa e straziante ha offuscato, invece, la prima infanzia di Karl: anni prima, in una bella giornata di primavera, il suo fratellino è salito sull’auto di uno sconosciuto e non ha più fatto ritorno. Come per un incanto, la vita in comune dei tre bambini, nell’atmosfera stralunata e idilliaca del villaggio e del giardino di Aja, sembra rimuovere ogni mancanza e lutto. I giorni chiari e lieti dell’infanzia hanno il sopravvento, e i bambini trascorrono un’esistenza spensierata in cui le sole figure adulte hanno il volto amorevole delle madri. I ragazzi si giurano amicizia eterna e si scambiano la promessa di restare per sempre fedeli ai sogni dell’infanzia. La vita adulta, però, coi suoi compromessi e le sue disillusioni, le sue sconfitte e i suoi lati oscuri, è in agguato. Venti anni dopo, trascorsi l’università a Roma e un soggiorno comune a New York, Aja, Seri e Karl si ritrovano nel villaggio della loro infanzia a fare i conti con insospettabili segreti familiari, a lungo gelosamente custoditi, e con inimicizie e tradimenti inaspettati. I giorni chiari è un grande romanzo che, con uno stile sospeso e struggente, cattura il lettore e lo porta per mano attraverso il mondo incantato dell’infanzia e le disillusioni che la vita riserva.
Zsuzsa Bánk, nata nel 1965, dopo aver lavorato come libraia, ha intrapreso gli studi di giornalismo, scienze politiche e lettere nelle università di Mainz e a Washington. Vive e lavora a Francoforte con il marito e due figli. Il suo primo romanzo, Der Schwimmer, ha ricevuto grande consenso di critica e pubblico e numerosi premi, tra cui il Deutscher Buchpreis.
Zsuzsa Bánk – I giorni chiari – Neri Pozza