Giorgio Tremagi, anagramma di Maigret, è un uomo semplice, di poche pretese, gestisce un’attività nata come libreria. In tempi di crisi e sommersa dai debiti l’attività viene riconvertita, grazie all’aiuto della cognata in una libreria-trattoria anche se sarebbe meglio definirla una trattoria-libreria perché si sa, nessuno legge più ma tutti mangiano le mitiche polpette di Fiorella e i libri ormai fanno da contorno. Ha una particolarità Tremagi, vede i sogni delle persone, i suoi no, a malapena li ricorda, anche se è capace di voli onirici in perfetto stato di veglia, tanto da essere definito un turista della vita dallo stesso autore. La quotidianità del nostro Giorgio viene sconvolta da un omicidio maturato nella cornice dei narco-trafficanti di Salerno, un imprenditore del caffè scomparso, una ragazza fuggiasca e un cane che si ritrova a vagabondare proprio dalle parti della libreria-trattoria, attratto dal profumo delle polpette.
E’ un giallo, con tanto di omicidi e indagini, ma il tutto è stemperato dallo scrittore con la leggerezza dei personaggi, per nulla banali ma dotati di forti tratti caratteriali che si ritrovano a vivere situazioni al limite dell’assurdo. E’ un romanzo di cui si apprezza più la scrittura che la trama, fluida, divertente e irriverente, con il principio del rasoio di Occam a far da conduttore: la soluzione più semplice potrebbe essere quella giusta, o forse no?!
Tremagi e il rasoio di Occam – Paolo Pietrangeli
Lucia Cristiano