Sherlock Holmes

Che Avatar registrasse grandi numeri al Box Office in USA era cosa attesa, ma che Sherlock Holmes lo battesse nel giorno di Natale č una sorpresa.

Ai botteghini americani, Il nuovo Sherlock Holmes ha incassato venticinque milioni di dollari, un milione in piů di Avatar. Andandolo a vedere, almeno due possono essere i punti di vista: da un lato pretendere maggiore aderenza alla visione di Arthur Conan Doyle, cioč alla tradizione del mito, dall’altro prendere il film con le “licenze poetiche” del regista Guy Richtie per quello che č: una iperbole alla James Bond.

Il celebre investigatore perde molti degli ammuffiti aspetti vittoriani e diventa piů avventuroso, con abilitŕ di spadaccino e boxer per risolvere i crimini a cui indaga. Sherlock Holmes č sě un film “panettone di Natale” ambientato nella Londra di fine ottocento, ma, a differenza di alcune produzioni italiane di basso profilo, č anche un pozzo di trovate che funzionano a meraviglia. Il film affida molto ai dialoghi brillanti, a un ottimo cast – sia di attori che di tecnici – e a una regia decisamente curata, soprattutto per quanto riguarda le atmosfere. La storia č un mix riuscito di elementi presi dai romanzi, attualizzati per un moderno action movie con riferimenti alla massoneria e al soprannaturale. Prende il via con Watson che lascia il “coinquilino” Holmes dopo essersi fidanzato ufficialmente con la bionda di turno: l’intero film č costruito sulla tensione tra i due, e sul pericolo che possano allontanarsi l’un l’altro.

Ma la vera caratterizzazione arriva dall’interpretazione degli attori, e qui non si puň non citare l’ottima prova di Robert Downey Jr. che costruisce un Sherlock Holmes ossessivo, calcolatore, sicuro di sé ma anche estremamente acido – da ricordare la scena al ristorante – dedito all’uso di stupefacenti, anche se meno asessuato di quanto appaia nei romanzi. Anche Jude Law riesce a conquistare il pubblico con un Watson combattuto tra la passione per il proprio lavoro con Holmes, l’amore/odio che ha per il suo socio, e la tanto agognata vita “tranquilla” con la fidanzata. Suggestiva č la ricostruzione della Londra di fine ottocento: ottima la fusione tra scenografie reali e digitali. Nel finale aperto, appare chiaro che la Warner Bros ha l’intenzione di trasformare questo nuovo Sherlock Holmes in un “serial”. Se siete fan accaniti dei romanzi gialli classici, l’idea di uno Sherlock, eroe d’azione intelligente, potrebbe non piacervi.

aldo selleri

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