Il noir, che secondo una definizione di Bonfantini è il genere che fa
«riflettere sulle radici della violenza sessuale e famigliare, sulle
radici della violenza sociale, degli interessi, del potere, del
razzismo, del fanatismo, del fondamentalismo», è tra le più vive
correnti letterarie dei nostri giorni.
La casta accademica e universitaria negli ultimi anni non ha perso
occasione per denunciare il declino post materialista, la perdita di
sicurezza, l’impoverimento culturale, il degrado delle città, il
distaccamento dalla vita. Izzo, nel capitolo diciottesimo di Solea,
spiega tutto ciò con semplicità, indicando, però, la strada della
redenzione:
« “Regna l’assurdo e l’amore salva” riprese, guardandomi. “Lo ha detto
Camus. Tutti quei cadaveri, quella morte con cui convivo ogni
giorno…Tutto questo mi ha allontanato dall’amore. Dal piacere
anche…”. “Hélène”. “Non si senta in imbarazzo, Montale. Mi fa bene
dire queste cose”. […] “Ho la sensazione che l’ombra della morte
invada molto lentamente tutta la mia vita. E…come dire? Quando te ne
accorgi è come essere al buio. Non distingui più niente. Neppure il
viso di chi ami. E allora, attorno a te, ti considerano più morta che
viva”. […] Meno si concede alla vita, più ci si inoltra nella
morte».
Ecco la carica esplosiva della narrativa, ecco il talento di Izzo: che
si tratti delle storie mafiose in cui è coinvolto Montale, ex
poliziotto ed ex criminale, oppure che si tratti delle vicende di Al
Dakhil e Mourrabed, abitanti arabi delle cité nella periferia
marsigliese, oppure che si tratti dei poliziotti francesi Perol e
Cerutti, di origine italiana con il turno di notte, oppure che si
tratti di Lole, di Serge, di Pavie.
Tutti i personaggi, di estrazione sociale, origine e cultura
differenti, vivono nella cosmopolita Marsiglia, abbracciano paradigmi
interpretativi opposti ma in fondo sottostanno alla stessa legge di
ogni uomo: «meno si concede alla vita, più ci si inoltra nella morte».
Nessuno come Izzo ha indagato il mondo contemporaneo, senza
dimenticare le radici che affondano lontane. Non a caso, infatti, dopo
la morte -nel gennaio 2000- le storie dello scrittore marsigliese
hanno preso posto nel tempio dell’editoria letteraria internazionale:
«La ricerca (della collana e/o) si rivolge anche al bacino
mediterraneo nel suo insieme. […] Cresce la presenza di giallisti
anomali o di genere che porta alla creazione della collana ad hoc Noir
(dal 1998), inaugurata dall’algerino Mohamed Mulessehul […]. Collana
dove appare anche il marsigliese Jean-Claude Izzo (1999). Per la
collana viene adottata la definizione di “noir mediterraneo”, un
hard-boiled rivisitato che diventa metafora della violenza del mondo
contemporaneo».
Continua…