Ognuno è carnefice è il terzo romanzo tradotto in italiano della prolifica scrittrice di gialli polacca Katarzyna Bonda, molto famosa e molto letta in patria, molto famosa e molto letta in patria. Dopo Non esistono buone intenzioni e Nessuna morte è perfetta, Ognuno è carnefice è un romanzo più complesso e meno ‘giallo’ nel senso tradizionale del termine.
In effetti questo libro, come scrive l’autrice stessa nella postfazione, è un’opera dedicata a Lodz, vivace e interessante città di settecentomila abitanti situata nel centro della Polonia, ma la Lodz che appare nelle pagine del romanzo non è un’immagine oleografica di questo luogo visitato ogni anno da migliaia di turisti polacchi e stranieri, bensì una raffigurazione un po’ distopica del ventre di Lodz con i suoi personaggi e i suoi canali sotterranei a cui forse occorre far risalire il nome Lodz che in polacco significa barca.
La storia è piuttosto complicata e popolata da rapper, veri o presunti terroristi, faccendieri, ladri e piromani da una parte e poliziotti e vigili del fuoco della città dall’altra.
Nel mezzo troviamo la protagonista di tutti i romanzi della Bonda, Sasza Zaluska, profiler consulente della polizia di Danzica in missione a Lodz per elaborare il profilo criminale del piromane che ha già incendiato alcuni edifici e nell’ultimo rogo ha ucciso tre persone.
Zaluska non è una donna serena e determinata, anzi è alle prese con parecchi problemi professionali e famigliari di cui l’autrice ci ha informato nei libri precedenti e che non sveleremo per non togliere la sorpresa a chi vorrà leggerli e in questa ultima avventura si troverà una volta di più immersa nel fuoco delle indagini, qui non soltanto metaforico, che la assorbirà completamente.
Nel romanzo ci sono molti avvenimenti, non tutti collegati alla trama principale, ma tutti connessi alla città e al suo profilo variegato e caleidoscopico che la Bonda vuole offrire al lettore. Molte sono le descrizioni delle strade e dei palazzi e molti sono i personaggi, purtroppo i nomi in polacco rendono difficoltosa la lettura e la comprensione per noi italofoni e per fortuna la casa editrice fornisce un elenco dei personaggi con una breve descrizione all’inizio del libro.
In Ognuno è carnefice non c’è la tensione degli altri due romanzi, tuttavia si legge volentieri proprio per le descrizioni della città e del suo ventre molle.
Il finale rispetta però la caratteristica a cui l’autrice ci ha abituato, si tratta di un finale sorprendente e aperto che apre nuovi inquietanti scenari sulla vita di Zaluska e che invoglia il lettore a leggerne la prossima avventura.
Ognuno è carnefice – Katarzyna Bonda
Rita Garzetti