Nobel per la letteratura a Svetlana Alexievich

La scrittrice bielorussa ha vinto oggi il Premio Nobel per la letteratura per  la sua scrittura polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo
È nota soprattutto per essere stata cronista, per i connazionali, dei principali eventi dell’Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo: dalla guerra in Afghanistan, al disastro di ÄŒernobyl’, ai suicidi seguiti allo scioglimento dell’URSS. Su ognuno di questi particolari argomenti ha scritto libri che le sono valsi la fama internazionale e importanti riconoscimenti[1]. Con le sue opere tradotte in molte lingue, si è fatta conoscere in tutto il mondo: La guerra non ha un volto di donna (sulle donne sovietiche al fronte nella seconda guerra mondiale), Ragazzi di zinco (sui reduci della guerra in Afghanistan), Incantati dalla morte (sui suicidi in seguito al crollo dell’URSS), Preghiera per Cernobyl’ (sulle vittime della tragedia nucleare).[2]

Delle sue vicende biografiche è oggi noto soprattutto che, perseguitata dal regime del presidente bielorusso Aleksandr LukaÅ¡enko, è stata costretta a lasciare il paese perché su di lei gravava l’accusa di essere un agente della CIA. Attualmente vive a Parigi.

Quattordicesima donna a vincere il Premio Nobel, è la seconda persona di origini ucraine a vincerlo dopo Shmuel Yosef Agnon che lo vinse nel 1966.

Potrebbero interessarti anche...