Udite, udite: un romanzo che magari ai giorni nostri ci si compiace di definire un super thriller noir con venature di horror e che io invece vedo come una bella, solida e argomentata storia di fantasmi alla migliore maniera di Edgar Allan Poe con un irrinunciabile fondo di humour.
Humour che parte subito con il titolo: Niceville = graziosa città del Sud degli Stati Uniti, con antiche ville signorili avviluppate da parchi alberati, circondata da colline verdi, ma tutto meno che nice. Infatti cela nel suo ventre antichi segreti di faide irrisolte e minacciose.
Una città che tanto per cominciare vanta un triste e terribile primato: ben 179 casi di rapimento a opera di sconosciuti dal 1928 dei quali ben 162 assolutamente inspiegabili e irrisolti. E, a conferma dell’incredibile statistica, le prime pagine si aprono sull’assurda scomparsa di un ragazzino decenne di ottima famiglia, Rainey Teague, risucchiato dal nulla davanti a uno specchio antico esposto in una vetrina e ritrovato dopo dieci giorni sepolto in una vecchia tomba abbracciato a un cadavere, Poi, per complicare la situazione, entrambi i genitori di Rainey si ammazzano. Perché? Paura? Rimorso? Mah?
Ci accompagnano nella lettura un’ intrigante galleria di personaggi quali: il poliziotto ex forze speciali con ricordi da dimenticare e bella moglie avvocato che fa parte dell’elite cittadina, buoni e cattivi membri della società, poliziotti corrotti, una incredibile serie di sparizioni o rapimenti, una catena di ogni sorta di delitti e perversioni che sembrano l’emanazione infernale delle nere acque millenarie di uno spaventoso laghetto, il Crater Sink e, se non bastasse, un furto con strage per milioni di dollari. Insomma c’è del marcio a Niceville, ma di chi è la colpa? Degli uomini? O di un qualcos’altro di terribile e sconosciuto…?
Dialoghi intelligenti e trama articolata. Una storia divertente e di pura invenzione che si prende lo spasso di mettere in confusione il lettore dilagando su mille rivoli ma riesce lo stesso a sembrare quasi vera. Consiglio di leggerla tutta d’un fiato per scoprire che lo specchio o gli specchi sono l’arma e il tramite della vendetta dall’oltretomba.
Niceville
patrizia debicke