Un demone possiede l’anima di Oscar Peretti: quello del gioco d’azzardo. Ma Oscar, che da un impiego nellepompe funebri è passato a quello in una gioielleria, non se ne cura. Continua a frequentare sale da gioco e persone poco raccomandabili alle quali deve soldi, tanti soldi, fino a quando una sera il Jack, la Donna e il Re ebbero la faccia tosta di calarsi in tavola, con quegli altri due schifosi dei loro amici, tutti con lo stesso completo nero a fiori: “Eccoci, Peretti, adesso sei fottuto.” Per uscire dai guai, Oscar escogita un piano, ma gli serve una pistola. Il caso lo fa incontrare con il Turco, e il giro di losche amicizie si allarga. Eppure tutto sembra procedere al meglio e la sua vita è sul punto di cambiare, come dalla notte al giorno. Purtroppo, per uno come Peretti i piani non vanno mai come stabilito. E quando fuori dalla sua casa arriva il macinino di un solerte commissario, Oscar capisce che la sua partita più importante non è ancora chiusa
Questa la trama del primo romanzo di Antonio Mesisca. Un debutto letterario, a mio parere, assolutamente riuscito.
Gli ingredienti del giallo/thriller ci sono tutti, ma “Nero Dostoevskij” è allo stesso tempo anche qualcosa di più e di diverso. Un romanzo breve brillante e ironico. A tratti grottesco.
personaggi sono ben congegnati ed entrano nella mente del lettore, perfino il piccolo Jack Russel Fedor-Bobby.
Il protagonista si muove tra Milano e il lago, passando da eleganti ville a locali di infimo livello, e incontra i personaggi più svariati, molti dei quali celano dei segreti all’apparenza impensabili. Decisamente originale e inaspettato il finale.
Il punto di forza è sicuramente lo stile di Mesisca, agile e informale, a volte dissacrante… ma sono sicuro che Dostoevskij non se ne risentirà.