Due chiacchiere con la Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, grande appassionata e lettrice di gialli che ci svela tutti i segreti de Il profilo del tartufo (Rizzoli) in libreria dal 17 giugno 2009
Come è nata l’idea di scrivere un giallo?
E’ una mia vecchia idea, avevo sempre desiderato scrivere gialli, volevo diventare la Agata Christie italiana. Molti anni fa avevo scritto un romanzo di fanta-ecologia, partendo dalla crisi ambientale. Lo avevo anche fatto leggere a un editor, ma all’epoca andava di più la fantascienza pura. Subito dopo ero stata eletta Presidente della Provincia, il libro è rimasto nel cassetto e non ho più avuto tempo di scrivere. Ho continuato a pensarci, nel 2006 mi è venuta l’idea giusta.
Ha raccontato di aver avuto a un’asta l’idea di far ruotare la trama intorno al tartufo. Una scelta determinata dall’intenzione di collocare l’ambientazione nelle Langhe o puramente gastronomica?
L’idea di fondo era di scrivere un giallo legato al territorio. Assistendo alle aste internazionali del tartufo ero rimasta colpita dalle cifre astronomiche a cui venivano aggiudicati, anche 150’000 euro. Ho pensato di utilizzare l’asta e il prezzo assurdo di aggiudicazione come traccia del giallo.
Ha intenzione di regolamentare la raccolta e vendita del tartufo istituendo il registro degli acquirenti come indicato nel romanzo?
Il tartufo è un prodotto naturale, esiste un regolamento per la raccolta come per i funghi. Alle fiere esistono dei controlli e è possibile farsi certificare la qualità da esperti. Vedremo … Il tartufo dovrebbe essere mangiato sul posto per gustare anche il clima, l’atmosfera e la sapienza del ristoratore nel conservarlo e affettarlo. Con quello che costa ci vuole una mano coraggiosa per affettarlo senza fare disastri. Il tartufo è un profumo, è come un fiore, se conservato in frigorifero mantiene l’apparenza ma appassisce.
Oltre a Carlin Petrini che viene citato e a suo marito, si è ispirata a altri personaggi reali per il suo libro?
No, solo il trifolàu del giro notturno esiste, per documentarmi ho fatto una serie di ricerche ad hoc, sono andata a vedere come addestrano i cani e ho incontrato alcuni trifolàu. I personaggi sono tipi caratteristici, c’è anche qualche politico locale. Le ricerche circa l’estraibilità dell’aroma del tartufo esistono veramente. Mi serviva un personaggio autorevole e ho chiesto a Carlin Petrini il permesso di utilizzarlo nel romanzo. Mio marito serve per avere un punto di vista esterno rispetto al territorio.
La sua esperienza politica ha influenzato la trama?
Ho lo sguardo dell’entomologa sul mondo della politica, su pregi e difetti. Dalla politica ho solo preso alcuni personaggi che sono molto importanti per l’intreccio.
Qual è stato il commento di suo marito leggendo il suo libro? Ci si è visto?
Mio marito lo ha letto in stato di avanzamento, scrive di geografia e gli avevo fatto leggere i primi capitoli. Non è un lettore di gialli e il suo parere mi è stato utile per capire cosa ne pensava un lettore esperto ma non del settore.
Quando trova il tempo per scrivere gialli?
Ho sempre scritto al mattino presto, nei fine settimana e durante le vacanze. Un’abitudine che avevo già quando insegnavo e scrivevo saggi. Mi alzo molto presto al mattino, tra le 6 e le 6.30. Lavoro 1 ora, 1 ora e mezza al mio computerino cercando di farlo con regolarità. Avevo finito la prima traccia nell’estate 2007, e continuato in autunno al mattino presto, sistemando durante le vacanze di Natale. Dopo averlo fatto leggere l’ho rimpolpato e corretto durante una vacanza alle Maldive all’inizio del 2008 finendo di sistemarlo in aereo durante il viaggio di ritorno.
Usa un metodo particolare per costruire la trama?
Mi sono ispirata a Philo Vance. Sul mio moleskine avevo scritto la traccia capitolo per capitolo per costruire la trama, poi ho rimpolpato con i personaggi e le descrizioni. Ho voluto che il territorio entrasse nella trama. Per i nomi ho dovuto scegliere nomi riconosciuti dal computer per far sì che non me li correggesse automaticamente a mia insaputa. All’inizio ho avuto qualche disavventura con la correzione automatica.
Che tipo di lettrice è?
Sono un’idrovora, leggo qualunque cosa, ho pile di libri dappertutto perché non voglio rinunciare a leggerli ma non ho abbastanza tempo. Leggo libri di economia, anche quelle più insolite come l’economia della conoscenza, della cultura e del turismo. Sono economista di formazione. Mi piacciono molto i gialli, li ho sempre letti e ne ho pile in attesa . Alcuni me li regalano, i miei collaboratori prima delle vacanze mi portano sempre un giallo. Per il mio compleanno riceverò i libri di Stieg Larsson. Leggo anche saggistica, poco di politica, solo il libro di Chiamparino che me lo ha regalato.
Quali sono i suoi giallisti preferiti?
Preferisco i mistery. Amo più l’intreccio del giallo cruento. Tra i miei preferiti Rex Stout, il suo Nero Wolfe è per me il massimo dei gialli. Ho anche letto tutto Maigret e S.S. Van Dine. Di Agatha Christie ho letto anche più volte gli stessi libri perché nelle riedizioni cambiano i titoli e li compero senza accorgermi di averli già letti. Mi piaceva Fred Vargas ma non la leggo più perché non condivido la posizione che ha preso su Cesare Battisti. Amo anche i gialli di una collezione francese che ha ambientazioni insolite, in Cina, nel Medioevo Mi piace anche Anne Holt, l’autrice di Non deve accadere anche se trovo i suoi libri un po’ cupi. Ne ho comperati due. Degli americani Leggo Kathy Reichs che avevo conosciuto a Orta, i suoi libri sono ben congegnati ma cruenti. Mi piace anche Mary Higgins Clark che unisce la normalità alla violenza estrema con molto pathos e ha una grande abilità nel costruire la trama. Credo che si senta la sua influenza nel mio giallo. Mi piacciono anche i legal thriller di John Grisham e Gianrico Carofiglio. Tra gli italiani leggo Giorgio Faletti, Margherita Oggero e Camilleri, il quale secondo me parla più dei siciliani che della Sicilia.
A che punto è il suo prossimo giallo e dove sarà ambientato?
Sono a circa un terzo, ho scritto una sessantina di pagine. Il protagonista è ancora Claude (nota: il personaggio ispirato a Claude Raffestin, marito di Mercedes Bresso), ma non ci sarà la poliziotta. Prende in affitto una casa a Orta per scrivere un libro sui paesaggi inventati, ho notato che sui laghi è stata modificata la vegetazione originaria rendendola più mediterranea. Ad esempio il Sacro Monte di Orta è la ricostruzione del Golgota. E’ ambientato tra il lago d’Orta, il lago Maggiore, l’Ossola e il lago di Mergozzo.
La più grande soddisfazione della sua vita?
Quando sono stata eletta Presidente della Regione. Era una Mission impossible, pochi ci credevano io ci ho creduto sempre tantissimo. Anche vedere la copertina de Il profilo del tartufo quando è stato pubblicato, il mio primo libro di narrativa!