Sono social mio malgrado. Intervista a Maurizio de Giovanni

Aspettando Il pianto dell’alba, ultimo capitolo della saga di Ricciardi e in attesa di ascoltarlo a Giallo di sera a Ortona, abbiamo avuto la gradita opportunità di rivolgere qualche domanda a Maurizio de Giovanni.
61366160_10217287989223396_8409685088148652032_n (1)Uno scrittore deve essere bravo e credibile. Cosa significa essere uno scrittore credibile?

Secondo me la credibilità sta nella capacità di fare immedesimare i lettori nel racconto. Il libro è un viaggio organizzato e i lettori sono i partecipanti. Perciò, oltre alla vicenda che si auspica sia avvincente in quanto condivisibile ai più o perlomeno plausibile, fondamentali sono gli elementi atmosferici e geografici. Per fare un esempio, quando scrivo di Ricciardi e degli Anni Trenta tengo sempre presente il fatto che le persone si muovevano a piedi e dunque non è credibile immaginare un tragitto di tre chilometri percorso in cinque minuti. E la velocità del passo era evidentemente condizionata dal clima.
Ecco come cerco di coinvolgere al massimo il lettore: dandogli subito informazioni sulla temperatura, il clima, il traffico, le distanze.

Che responsabilità comporta essere un autore di successo?
Chiedilo a un autore di successo. A parte gli scherzi, sono e sarò sempre me stesso. Quando c’è da dare un giudizio non mi risparmio. E non importa che possa rendermi impopolare agli occhi di qualcuno. Sono grande abbastanza per poter sostenere senza remore le mie idee.

Le critiche dei libri contano ancora?
Non credo. Ma mi rattrista leggere cose brutte su di me. Non le leggo mai. Ci pensa mia moglie che invece sadicamente si diverte. Tuttavia devo ammettere di essere stato sin qui molto fortunato.

Ti è mai capitato di ricevere recensioni palesemente false?
Sinceramente non so. Più che altro non ne vedrei il motivo.

Qual è il tuo rapporto con classifiche , recensioni e dati di vendita?
Mi ripeto, mi interesso poco di questo. So dai miei editori che oramai sono un piccolo fenomeno. In un momento molto triste per il mercato dei libri vado in controtendenza. Mi dicono che avrei superato i due milioni e mezzo di copie. Ovviamente ne sono felice. Ma non cambierei le mie trame per assecondare il gusto del lettore: sono certo sarebbe l’inizio della fine.

Hai mai il timore che il libro non piaccia?
Sempre. Ma scrivo senza pensare all’effetto che farà sui lettori. Forse proprio questo mi salva.

51E6izEWMML._SX325_BO1,204,203,200_Fino a qualche anno fa era praticamente impossibile per i lettori parlare direttamente con gli autori. Ora i social hanno abbattuto questa barriera immaginaria. È una cosa positiva? Non si corre il rischio di finire per leggere l’autore e non il libro, di confondere lo scrittore con la sua opera?
Il rapporto diretto con gli autori non credo valga per tutti. Alcuni scrittori preferiscono restare separati dal resto. Io invece sono social mio malgrado, nel senso che non sono appassionato, riconoscendone i limiti, ma rassegnato alla loro ineluttabilità.  Ma mi sono rivolto a dei giovanissimi per gestire il mio fan club, perché ritengo che i ragazzi siano più elastici e attenti alle continue novità. Che si legga lo scrittore e non il libro è vero e non è vero: è inevitabile che parte di me finisca, seppur in maniera mediata, in quello che scrivo.

Sei mai incappato in un hater?
Sono tantissimi purtroppo, sempre più frequenti, alimentati dal clima politico che mi fa davvero paura.

I libri sono ancora un’arma? Indicano ancora il livello culturale di una società?
Non so se siano ancora un’arma, ma sono un baluardo culturale. Per me la sola possibilità di salvezza.

Come ci si sente quando si giunge al finale di una serie di successo come quella di Ricciardi? I lettori ti hanno “minacciato” in qualche modo?
Sono malinconico, ovviamente. Lascio il mondo di Ricciardi che oramai frequento assiduamente da una quindicina d’anni. E’ il mio primo personaggio, lo conosco meglio di chiunque altro e mi pesa molto l’idea di separarmene. Ma sono contento di chiudere la serie nel momento di massimo splendore. Non avrei sopportato di leggere la stanchezza negli occhi dei lettori. Quanto alle minacce, c’è una lettrice che mi scrive su fb tutti i giorni firmandosi Misery. Mi sa che quando uscirà Il Pianto dell’alba (se riesco a scriverlo il 25 giugno) dovrò allontanarmi per un po’…dall’Europa!

Che obiettivi ti prefiggi ancora come scrittore? Hai un sogno ancora da realizzare?
Ho voglia di lasciare il genere giallo. Coltivo da tanto tempo il sogno di una trilogia di libri d’amore. Speriamo che prima o poi un editore me li faccia scrivere.

Esiste un’etica della letteratura?  Ci sono limiti che ti sei autoimposto? Argomenti che non affronterai mai?

Nessun limite. Ma non parlo di camorra: non la conosco abbastanza bene per scriverne. E poi funziona come una macchina, non mi interessa granché.

download (1)Hai un libro feticcio che rileggi spesso?
Il Conte di Montecristo, peraltro il libro preferito di mio padre. Credo sia sempre nuovo a seconda del momento della vita in cui lo si approcci. Lo rileggo ogni cinque anni.

Ricciardi, Lojacono, Sara: per ciascuno trova un aggettivo che li definisca.
Dolente, primario, essenziale.

Immagina di poter uscire a cena con un personaggio dei tuoi libri, chi inviti?
Maione. Mi somiglia, non tanto per la cubatura quanto per il suo forte senso di paternità e il suo amore viscerale per la città.

Con chi tra tutti loro invece non usciresti mai e perché?
Bambinella. Ti lascio immaginare il perché.

Per chiudere ti chiedo una dedica per i tuoi lettori…
Vi auguro di trovare presto un libro di cui innamorarvi con tutti voi stessi.

MilanoNera ringrazia Maurizio de Giovanni per la disponibilità.

60299976_422317475013151_705882487892475904_n (1)Ricordiamo che Maurizio de Giovanni sarà uno dei grandissimi ospiti del Festival
Giallo di Sera a Ortona
Ortona (Ch) dal 21 al 23 giugno 20019
Maurizio de Giovanni  incontrerà il pubblico sabato  22 giugno alle ore 21.00 nella piazza del Teatro Tosti. Modera Romano De Marco
Qui il link per il programma completo.
Per informazioni su eventi e ospitalità a Ortona: giallodisera.ortona@gmail.com

Cristina Aicardi

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