La sensazione che si prova leggendo Jorg Juretzka per la prima volta – è il mio caso – è sbalordimento. Ma si ride eccome! Sissignori e succede subito, a cominciare dal prologo. Juretzka, cinquattottenne, nato Mulheim an der Ruhr, una vita in Canada come capocantiere e costruttore di capanne, torna in Germania diventa sceneggiatore per una fortunata serie televisiva e sforna ben 12 romanzi noir quasi tutti con per protagonista lo scanzonato detective Kristof Kryszinski, che opera nel paese natale del suo autore. Juretzka, che scrive a suo modo, sperimenta una stravagante, arguta, spassosa, “diversa” narrativa noir, decisamente interessante che gli ha procurato riconoscimenti, in patria e all’estero, e una serie di premi letterari. In Maledetti Hippie, un caustico e irriverente noir rivoluzionario, che si compiace di fare l’occhiolino al giallo tradizionale e al romanzo d’avventura, rinnova l’accoppiata, Kristof Kryszinski investigatore privato e il suo miglior amico pluritossicomane, con il fascino pacchiano del siculo (ma rigorosamente tedesco nonostante l’italianissimo nome) Pierfrancesco Scuzzi. Due parole sulla trama. La guerra esplosa tra due bande di motociclisti della Ruhr aveva fatto mettere tutte le altre sotto osservazione da parte dei servizi. La pressione dovuta alle indagini aveva spinto il Cucciolo, come Kryszinski e Scuzzi, membro degli Stormfuckers, a partire, con in tasca 180.000 euro, per fondare il Stormfuckers Ranch, una sede alternativa per i centauri germanici a sud, in Spagna. Il Cucciolo, pelle chiara, capelli scuri, fisico asciutto e potente, amante della birra, dell’erba e collaudato guerriero metropolitano, ha fatto un’ultima telefonata, chiamando da un campeggio in una baia iberica, poi più nulla. Dopo settimane, il suo silenzio, o meglio quella che si annuncia come la sua scomparsa, puzza maledettamente e la banda spedisce Kristof Kryszinski e l’amico Pierfrancesco Scuzzi (imbarcato nell’avventura soprattutto perché sa lo spagnolo) sulle sue tracce. Dopo tre giorni di viaggio in camper, i due arrivano sulla Costa de La Luz, nella Spagna atlantica a ben 2500 chilometri di distanza da casa. In una specie di deserto, guarnito da cumuli di rifiuti, trovano il Paradise Lodge, un incredibile camping hippie dal sapore hawaiano, uno sfrenato revival anni 70 che raduna una fauna eterogenea, una strana comunità dedita a droghe, sesso multiplo e salutismo psichedelico, che mischia olandesi, amanti del surf con crocerossine scandinave. Sul confine, oltre una rete, un disordinato accampamento di zingari con pessime abitudini, tipo rubare e tirare sassi. Mentre Scazzi si lascia travolgere dall’atmosfera da paese delle fate del Paradise Lodge, Kristof Kryszinski indaga, ficca il naso dappertutto e s’incaponisce a cercare l’amico. Ma dietro la sua scomparsa c’è molto di più che una trasgressione o una fumata di erba. Salteranno fuori armi, un traffico di profughi e una spaventosa catena di morti ammazzati. Bisogna salvare la pelle. Si susseguono immersioni, inseguimenti, fughe su motoscafi e chi più ne ha più ne metta. La Guardia Costiera e la Guardia Civil fanno la loro comparsa, i nostri finiranno in manette… Sarà una bella impresa venirne fuori e farcela a tornare a casa.
Maledetti hippie!
patrizia debicke