“L’uomo sbagliato” di Salvo Toscano è una nuova indagine affidata ai due fratelli Corsaro, l’avvocato Roberto e il giornalista Fabrizio. La coppia di protagonisti funziona bene nella narrazione: Roberto, più malinconico e riflessivo, nonostante la moglie e i figli che adora, mentre Fabrizio è un uomo che si definirebbe in siciliano “un fimminaro”, anche se a volte scivola nella depressione. E parlo di siciliano perché le vicende che narra Salvo Toscano sono ambientate a Palermo e dintorni, a riprova che il giallo siciliano gode di grande attrattiva (e successo di pubblico), in Italia e all’estero, dove i romanzi di Toscano sono già stati tradotti.
In questo romanzo è il figlio di un ergastolano, Cosimo Pandolfo, a rivolgersi ai due fratelli per ottenere giustizia. E’ convinto che il padre, incarcerato quando lui era solo un bambino, sia innocente: non fu lui a uccidere il vicino di casa. Il colpevole, o presunto innocente, è comunque una persona assai sgradevole al di là del crimine per cui è stato condannato: alcolizzato, picchiava e maltrattava la moglie. Ma per questo motivo è giusto che sia condannato all’ergastolo mentre il vero colpevole è forse in circolazione? Fabrizio si sente toccato dalla vicenda, non solo come giornalista, ma perché anche lui in passato è stato ingiustamente accusato di omicidio. E se non fosse stato per il fratello avvocato, magari sarebbe stato condannato e incarcerato a vita..
I due Corsaro, indagando in modo parallelo, cominciano a credere che il figlio di Pandolfo sia nel giusto. La testimonianza di una donna in punto di morte costituisce la svolta nelle loro indagini, che però diventano sempre più complesse e pericolose. Infatti i due fratelli rischiano la loro incolumità e quella dei loro cari, perché il delitto porta a retroscena assai bui e complessi, che toccano soldati mercenari, missioni in Iraq, prostituzione minorile.
Salvo Toscano mette molta carne al fuoco in questo thriller, ma riesce a dosare il materiale con la sottile ironica malinconia che pervade i due protagonisti. Si comprende che Fabrizio (e penso anche l’autore) ha in antipatia la Juve e i suoi tifosi, grazie a un paio di sue frasi sibilline durante una sua trasferta a Genova per incontrare una collega giornalista, che l’aiuta nelle indagini. Ma perdono Salvo Toscano, perché il giallo è brillante e si legge con piacere, la suspense è sempre elevata e si prova simpatia per i due fratelli e per gli altri personaggi che entrano nella vicenda.
L’uomo sbagliato è un giallo perfetto per le calde giornate estive, perché vi farà rabbrividire quanto basta.
L’uomo sbagliato
Raffaella Bianchi