Libri per ragazzi: Le avventure del giovane Lovecraft – Miriam Palombi


Miriam Palombi
Le avventure del giovane Lovecraft
Pelledoca
Andrea OberloserIllustratore

Dopo tante dolcezze natalizie iperglicemiche un po’ di sano horror può servire a ritrovare l’equilibrio. Alla bisogna niente di meglio di Lovecraft, del quale I topi nei muri è tra i racconti più noti e citati; sicuramente ha ispirato anche lo splendido albo I lupi nei muri di Neil Gaiman con le illustrazioni di Dave McKean, non un remake né un’imitazione. Miriam Palombi, autrice e studiosa di narrativa e di cultura  horror dark fantasy thriller, immagina gli anni di formazione di Howard ragazzo basandosi su pochi elementi reali: gli anni col nonno, forse i più sereni della sua vita; la passione per la lettura di fiabe e miti classici e gotici presenti in gran numero nella ricca biblioteca; l’assenza di amici e la solitudine in un mondo che gli era estraneo, per cui ne inventa un altro pieno di orrori; dettagli come il gatto Black che comparirà spesso nelle sue opere; drammi devastanti come la morte dei genitori in manicomio.

Nella vecchia casa di famiglia a Exam Priory, ai margini di un bosco impenetrabile e sussurrante, oscuro e spaventoso, Howard sogna mostri e fantasmi che chiama i Magri Notturni e sente zampettii nelle pareti da cui poi vede uscire topi mutanti con gli occhi rossi. Il nonno gli fa leggere anche brani dell’antico libro di famiglia dal quale apprende che la casa è stata costruita sui ruderi di un antichissimo tempio le cui pietre sono servite per l’edificazione di un’abbazia poi andata in rovina. La scena è apparecchiata perché Lovecraft assolva alla missione di farsi narratore di storie fantastiche e orrifiche per sfuggire, quasi esorcizzandole, alle paure che lo circondano: storie di morte e follia, dove campeggiano divinità aliene, certamente ultraumane, quali Nyarlathoptep, idolo che provoca terrore e morte, o Azathot, il dio cieco e idiota che gorgoglia e bestemmia al centro del Caos Primigenio.

Ora il Solitario di Providence alla scrivania può liberare una fantasia che non conosce limiti di tempo e spazio, un unicum inimitabile e irripetibile di incubi e ossessioni che trasforma in classici della narrativa horror. Come I topi nei muri, che in un’equazione fantastico-letteraria sta a Lovecraft come La metamorfosi sta a Kafka.
Da 11 anni 

  

Fernando Rotondo

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